Sono appassionato di medical da molti anni; nell’ultimo periodo mi sono concentrato verso la negazione del piacere della paziente, vista – nel gioco – come una necessità clinica.
Apprezzo le sfumature psicologiche che si sprigionano, il controllo che si instaura su una sfera così intima, e, logicamente, il piacere sottile che può derivare a pazienti rivolte a queste pratiche.
Mi sposto tra Lombardia e Regioni limitrofe (Covid permettendo); sono serio e motivato e richiedo altrettanto.