Merce di Scambio

-Muoviti adesso e non fiatare
le sue parole mi schiaffeggiano, il vento mi scompiglia i capelli mentre l’asfalto caldo della strada mi brucia i piedi nudi.
ho paura che qualcuno mi possa vedere, così nuda con le mani legate dietro la schiena, col sesso allargato dalle catenelle.
-ti prego- sussurro, e la mia voce arriva da lontano.
ho paura e so che verrò punita per la mia impudenza.
una scudisciata mi colpisce i seni con violenza, sento il calore del sangue che mi colora la pelle e scivola lungo il mio ventre.
arriviamo in un parco. semideserto.
lungo il tragitto un paio di ragazzi ci hanno visti e hanno continuato a seguirmi alternando commenti feroci a risate sguaiate e volgari.
Lui mi fa cenno di sedermi su una panchina.
il freddo mi entra dentro e spinge le punte dei miei seni a ergersi come non avevo mai visto.
mi accorgo di tremare leggermente.
le gambe sembrano non volersi fermare.
-Muoviti adesso e non fiatare
la esue parole mi schiaffeggiano, il vento mi scompiglia i capelli mentre l’asfalto caldo della strada mi brucia i piedi nudi.
ho paura che qualcuno mi possa vedere, così nuda con le mani legate dietro la schiena, col sesso allargato dalle catenelle.
-ti prego- sussurro, e la mia voce arriva da lontano.
ho paura e so che verrò punita per la mia impudenza.
una scudisciata mi colpisce i seni con violenza, sento il calore del sangue che mi colora la pelle e scivola lungo il mio ventre.
arriviamo in un parco. semideserto.
lungo il tragitto un paio di ragazzi ci hanno visti e hanno continuato a seguirmi alternando commenti feroci a risate sguaiate e volgari.
Lui mi fa cenno di sedermi su una panchina.
il freddo mi entra dentro e spinge le punte dei miei seni a ergersi come non avevo mai visto.
mi accorgo di tremare leggermente.
le gambe sembrano non volersi fermare.
Lui mi guarda in quel modo penetrante che mi fa abbassare subito gli occhi e mi rende debole.
poggio un piede sulla panchina, l’altro sulla ghiaia. si avvicina.
apre la serratura che mi blocca i polsi.
lentamente, come mi ha insegnato, faccio scendere la mano sul mio basso ventre.
inizio a carezzare il sesso nudo e liscio. come lui mi ha ordinato.
mi soffermo sul clitoride.
un tocco leggero e lo sento indurirsi.
adesso non devo attardarmi.
non vuole che arrivi al piacere vuole solo che mi bagni quanto basta per penetrarmi.
Chiedo timidamente il permesso di succhiarmi le dita.
Lui non risponde, un altra staffilatasul seno. trattengo appena le lacrime.
entro dentro di me con tre dita.
e sento dolore.
ma le mie espressioni e i miei gesti servono solo a renderlo felice.
e mi dipingo sul volto l’immagine di una puttana.
fingo di godere e inizio ad ansimare…mentre attorno a noi si raduna una folla di avvoltoi che implorano di assaggiare le mie carni.
dura tutto pochi istanti.
E’ contento della mia umiliazione.
mi fa alzare e poi piegare con il busto e i seni schiacciati sul freddo della panchina.
adesso sono merce di scambio. li sento contrattare un prezzo bassissimo.
si accontenta di un euro a apersona.
e iniziano. uno dopo l’altro.
non mi vengono mai dentro.
lui non vuole.
lui vuole che sia la mia bocca a dargli soddisfazione.
il mio culo serve solo per velocizzare le cose.
ogni volta la mia bocca si fa ricettacolo della brama e la stanchezza di chi ho davanti.
non li guardo nemmeno.
con le dita come stessero accarezzando le corde di un’arpa, li scopro e le mie labbra li accolgono.
la mia lingua li accarezza e li avvolge.
ruotando su di essi e rendendoli più duri.
poi la mia bocca fa il resto.
li strofino sul palato e contro le pareti della gola.
fino in fondo come mi è stato detto di fare.
quando li sento vibrare li allontano quel tanto che basta perchè il piacere mi arrivi sulla lingua.
e poi lo guardo, ogni volta, e bevo.
facendo finta di dissetarmi col nettare che ha deciso di donarmi.

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