Le feste SM, in qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi forma siano fatte, raccolgono sempre consensi e anche tanti dissensi. C’è chi si diverte dando sfoggio anche alla sua vena esibizionista e c’è chi trova tutto questo molto kitch, un mettere in piazza (è il caso di dirlo) modi di essere che attengono alla sfera personale e che lì dovrebbero restare.
Tesi contrapposte. Ma nel campo SM le tesi sono quasi sempre contrapposte. Però si vive e ci si rispetta. Anche nei commenti a Folsom Street 1 queste tesi diverse emergono bene.
Va tenuto conto che chi partecipa ad una festa non obbliga nessuno ad andarci e dunque chi non ama atmosfere pubbliche può continuare ad amare solo quelle privatissime. Del resto in una cosa chiassosa e ampiamente reclamizzata come un Pride di Londra o Berlino o un Folsom
Fair di San Francisco non ci si capita per caso. Ci si capita se si vuole andare per libera scelta.
E’ importante avere questa libera scelta. Molto meno importante è andare ad una di queste feste, ma fondamentale è avere la porta aperta per andarci, se lo si desidera. O sapere che un amico o un ‘amica che lo desiderano hanno la possibilità di farlo.
La libertà non è un concetto astratto, ma concreto e passa sicuramente anche attraverso la libertà sessuale.
Noi, con le nostre “stranezze e pazzie“ siamo un termometro dentro la società. Forse non ci accorgiamo, forse non lo abbiamo come obiettivo, ma lo siamo ugualmente.
A proposito di questo tipo di feste c’è un particolare che molti non sanno.
Esiste un legame stretto tra queste feste e la carità. In una festa-fiera come quella di Folsom Street girano molti soldi. Una parte è destinata in beneficenza secondo precisi criteri decisi dall’organizzazione.
E ora godiamoci qualche videoclip di questa festa. Ma più che “festa” andrebbe chiamata momento, occasione di incontro, luogo dove “pazziare” assieme ad altri mai visti e che forse mai si rivedrà ma che dopo un evento come questo sai che ci sono. Non sai bene dove, ma sai che esistono in carne ed ossa e non sono tutti nick.
Che dire Barrymore, a me la voglia di andarci è venuta, vorrei quindi chiedre al mio Padrone se mi porta alla prossima edizione, magari con il mio schiavo.
Ciao Belle
Penso che il tuo Padrone non possa sottrarsi ad un “invito” del genere fatto dalla sua schiava. Per lui sarà un piacere esibirti, portarti in giro al guinzaglio attirando sguardi invidiosi di altri Padroni e Padrone.
Ogni tanto, a qualche angolo più affollato, ti darà delle frustate e immagino che tu sarai orgogliosa di riceverle e di mostrare la tua devozione verso di lui.
Avvertilo che la data è l’ultimo we di settembre e prenotate per tempo. E mandateci una carrtolina.
Barrymore