D.i.D. … cosa vuol dire???

Spesso capita di leggere questo acronimo, associato a storie o a foto che vedono quale protagoniste delle procaci fanciulle. La particolarita’ di queste storie e’ che le fanciulle sono sempre in situazioni di pericolo, c’e’ sempre un cattivo che le minaccia ed un eroe che le salvera’.

… Se l’Eroe non si sbriga …

L’acronimo in inglese suona come Damsel in Distress, che potremmo tradurre in italiano Damigella in Difficolta’, anche se il termine piu’ corretto sarebbe Fanciulle in Pericolo. A parte la semantica, questo acronimo viene usato per indicare quelle storie che fondamentalmente prevedono la presenza di un cattivo che rapira’ la bella di turno, la mettera in una situazione pericolosa, lottera’ con l’eroe finendo ovviamente sconfitto in maniera molto plateale mentre il nostro eroe salvera’ la fanciulla, generalmente all’ultimo secondo utile e sara’ da questa generosamente ringraziato.
In realta’, benche’ sia una filone molto presente nei film di Hollywood, come al solito non e’ stato inventato nulla. Basta una rapida scorsa ai classici per scoprire che la situazione era gia’ presente, basta pensare al mito di Andromeda, incatenata ad una roccia come sacrificio per il solito mostro e salvata da Perseo, passando per le innumerevoli principesse segregate in castelli o rapite da draghi e cosi’ via.
Ma quello che mi interessa e’ il filone moderno, quello che vede la nostra fanciulla legata al cinema. Si parte dai peplum degli anni sessanta con fanciulle rapite da barbari, vichinghi, romani e cosi’ via per essere torturate o tenute in ostaggio, si passa ai film dell’orrore degli anni 70 dove le fanciulle venivano legate e purtroppo generalmente uccise mentre non si potevano difendere (sigh, che spreco!). Gli anni 80 vedono la comparsa perfino di un cartone animato dedicato alle DiD, l’indimenticabile Penelope Pittstop che in ogni puntata veniva rapita, legata in situazione mortale e salvata sempre all’ultimo momento. Gli anni 90 vedono una ulteriore evoluzione, la Fanciulla non e’ piu’ cosi’ indifesa, il cattivo deve lavorare per riuscire a ridurla all’impotenza e qualche volta la fanciulla si libera da sola, prima di punire il cattivone!!! Inoltre una maggiore apertura mentale della morale pubblica permette finalmente di aggiungere all’elemento “pericolo” anche quel quid di pruriginoso che tanto collega il filone DiD al Bondage. Sempre per restare nel campo dei cartoni animati, vogliamo citare la prosperosa Fujiko di Lupin III?
Come siamo messi ora? Bene direi, siamo al punto che nel film Birthday Girl la fanciulla non viene legata dal cattivone di turno ma da uno sfigato qualsiasi e non per torturarla ma proprio per gioco. Nei film e nei telefilm il bondage e’ un gioco, tra adulti consenzienti, perfettamente accettato. Mitica in Miami Vice la frase pronunciata da Crocket quando entra in una camera d’albergo dove una donna e’ legata al letto “Ti sto’ salvando o sto’ interrompendo qualcosa?”.
Perfino nei telefilm italiani sta’ iniziando a comparire … ovviamente siamo come al solito in ritardo sugli americani e percio’ siamo ancora al classico DiD, come in Distretto di Polizia, dove il commissario Giulia Corsi viene catturata dal malvivente, legata prima con del nastro adesivo e poi incaprettata in maniera molto realistica, tanto che sul collo c’erano i segni di sfregamento della corda.
Ovviamente non mi metto a citare tutte le scene, per quello ci sono fior di siti, anche in italiano ma se volete postare le vostra scena preferita, fate pure.
Per chiudere con una nota culturale, DiD e’ in America pero’ anche un termine dispregiativo utilizzato nell’ambiente femminista per indicare quel tipo di donna che non sa’ fare nulla di utile, non sa’ cambiare la ruota della macchina, si perde se c’e’ da prendere una coincidenza alla stazione per non parlare di leggere una carta stradale et similaria. Saro’ sincero, ma per mia esperienza questa tipologia umana e’ equamente distribuita tra uomini e donne!
Giocate, giocate spesso ma non spegnete mai il cervello!!!

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