Prostituzione – Deboli con i forti e forti con i deboli.


Questo è il comportamento di molti individui, di molti gruppi sociali, di molti capi, di alcuni governi.
Non voglio incorrere nelle ire di chi gentilmente mette a disposizione questo spazio web che chiede a tutti noi di non toccare temi politici o religiosi.
Lascerò stare la politica, ma sul sociale ci vado, eccome!
Rendere illegale la prostituzione? Punire i clienti? Copiare ciò dalla legislazione svedese del 1999?
Giuliano Amato, nonché Ministro dell’Interno, rilascia una intervista a titolo personale dove propone di “rendere illegale la prostituzione sulle strade … così diventa possibile perseguire sia i gestori, sia i clienti ..”
Molti avranno letto le sue dichiarazioni di cui qui ho citato solo i punti nodali. Molti di noi, popolo SM, avranno pensato che la cosa non ci riguarda o riguarda solo coloro che si servono dei servizi delle Prodomme.
Temo che non sia così.
Una manifestazione plateale e palese del “deboli con i forti e forti con i deboli” riguarda tutti i cittadini.
Questa è anche una ulteriore prova di moralismo e di un pericoloso trend antisesso che da alcuni anni sta diventando sempre più manifesto e che dunque ci riguarda
da vicino.
Il giro di vite per moralizzare “sessualmente” la vita del Paese prosegue mentre tutto il marcio resta al suo posto. Anzi, un marcio non rimosso genera altro marcio. Ma in compenso saremo tutti più casti e puri.
Perché insisto nel dire “deboli con i forti e forti con i deboli”?
Prendersela con i clienti è prendersela con l’ultimo anello di una catena, il più indifeso, quello che colto da libidine esce la sera e si lascia tentare dal proibito. Sappiamo che spesso è così. Per alcuni è uno sfogo perché non hanno una donna, per altri è una tentazione, un tuffo in quello che è proibito e da molti ritenuto riprovevole. Meglio questo “proibito” che tanti altri a cominciare dal gioco d’azzardo, dall’alcool e via di questo passo.
Dunque ultimo e debole anello di una catena. Ma qual è l’anello primo e forte, quello che si preferisce ignorare che esista?? Ma l’organizzazione criminale che recluta e gestisce le donne sui marciapiedi!! Sui marciapiedi ci sono poche “autonome”. Tutte hanno dietro un magnaccia o molto più spesso una vera organizzazione.
Quando si parla di prostituzione ci si riferisce quasi sempre a questo tipo di donne e queste donne, spesso provenienti da paesi stranieri, sono al 100 % in questa condizione di sfruttamento.
Ma andare a toccare queste organizzazioni è fatica e forse chissà anche scomodo. Dunque i forti e prepotenti sono lasciati in pace, anzi si finge che non esistano nemmeno. Meglio prendere il babbeo che con il cazzo semiduro e poco incline a pensare in quel momento (quando il cazzo tira come si fa a essere lucidi ?) si aggira in cerca della sua preda e, trovatala, si accinge a consumare.
Che dire se non “deboli con i forti e forti con i deboli”???
Penso veramente a malafede. Non posso credere che il Ministro dell’Interno dica che se passa la sua proposta “diventa possibile perseguire sia i gestori, sia i clienti”. Ma come sarebbe?? Non esiste forse già un articolo del codice penale che parla del reato di sfruttamento della prostituzione? E altri reati o aggravanti ci si possono aggiungere in questi casi, dall’associazione per delinquere a percosse a favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ecc?
No, meglio dire che è il cliente il vero colpevole.
Non so se attualmente le forze dell’ordine la pensino proprio cosi visto che dall’inizio dell’anno hanno denunciato un migliaio di persone per reati connessi all’immigrazione quasi sempre correlati allo sfruttamento della prostituzione.
Ma la politica ha altre logiche, quelle della demagogia e del fare veder che “si sta facendo qualcosa”. E se ci si deve far notare è meglio cimentarsi in operazioni facili facili e di gran richiamo mediatico. Che c’è di meglio che denunciare un po’ di clienti? Questo sì che fa notizia. E se poi qualche poveretto – come è già successo – si ammazza sopraffatto dalla vergogna, i giornali hanno di che riempire la prima pagina. Un furfante russo o cinese o sudamericano o africano o siciliano o veneto che viene arrestato per sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù di donne e bambini non fa notizia. Un noto avvocato o un pensionato 73enne che sono denunciati per essere andati con una prostituta maggiorenne fa invece notizia .Eccome!
“Lex sed dura lex” (la legge è legge anche se è dura) si dirà alla sera nel terzo ramo del parlamento dove una vespa di colore bruno dirige i lavori.
La Chiesa interviene e ciò mi scandalizza meno. Fa il suo ruolo che è quello di moralizzare il sesso (quello altrui e non quello dei preti pedofili) nei modi che può. Don Benzi scompostamente scrive: “Un applauso al Ministro dell’interno On. Amato per la sua proposta di punire i cosiddetti clienti delle prostitute. I “cosiddetti clienti”perchè invece sono concretamente criminali che sfruttano queste donne, ragazze, bambine, tenute in schiavitù o in stato analogo alla schiavitù da criminali spesso feroci pagati dai così detti clienti. Chi è più colpevole il criminale o il cliente che paga il criminale? Tutti e due sono criminali ma più di tutti lo è il cliente.”
Più scomposto di così…?! Bello mettere nello stesso mazzo la signora italiana 30 che arrotonda o deliberatamente fa una sua scelta con le bambine tenute in schiavitù? E che dire che il “cliente è più criminale” di quelle bestie che senza scrupoli organizzano su grande scala un commercio di carne umana con profitti altissimi e quasi sempre legandosi a mafie locali implicate nei traffici di droga ed armi?
Se tu che leggi sei andato qualche volta a puttane ritieniti un criminale della peggior specie.
Ora sei avvertito.
E anche chi traffica è avvertito che può continuare a trafficare. La politica non gli darà la caccia. Forse solo qualche poliziotto con un po’ di buon senso in zucca e voglia di fare del bene a questo nostro disastrato Paese.

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