DESIDERIO E PAURA

Sono seduta a scrivere e mi tocco la figa con una mano.
E’ ancora indolenzita per le attenzioni di ieri…
Ieri…un incontro importante, dove paura, passione, orgoglio, fiducia, coraggio si sono alternati, miscelati, contrapposti.
E venuto il momento, la sessione è stata intensa, ma ora è venuto questo momento.
La fustigazione della figa.
Mi sono chiesta, e ti ho chiesto piu’ volte in questi giorni, quale fosse la frusta corta, con la quale mi avevi promesso la fustigazione.
Non mi avevi mai risposto, lasciando scivolare via la domanda.
La fustigazione della figa…
Non qualche colpo isolato, ma una vera e propria fustigazione, immobilizzata, spalancata.
Ed ora la vedo la frusta corta, anzi me la fai vedere: “Eccola qui la famosa frusta corta, guardala…adesso ti frusterò la figa con questa…”
La guardo, l’ho già provata altre volte in altri parti del corpo, e ne ho già paura.
Le strisce di cuoio piatte sono “dure”, e danno un dolore bruciante.
Sono eccitata, ma sento la paura farsi strada e salire.
Sono stesa sul lettino, mi stai legando. Appoggiata solo con parte del sedere, la parte restante del qlo e le gambe sono fuori dal lettino, “libere”.
Un “tubo” , al quale sono fissati non ho ben visto come i moschettoni delle cavigliere, mi tiene le gambe divaricate al massimo che posso sopportare senzo rischio di crampi.
Le caviglie a loro volta tenute dalle corde fissate dall’argano .
E tenute lateralmente da un’altra corda.
E poi corde ai polpacci, alle cosce, le gambe non pesano, sono ben tenute, sospese, in asse col resto del corpo.
Mi inviti a provare a piegare le gambe, riesco ad avvicinare le ginocchia fra loro.
Un giro di corda alle ginocchia e sono fissate lateralmente, questo movimento ora mi è impossibile.
Tu ti muoverai nello spazio compreso fra la mia figa e le mie caviglie.
Hai appoggiato la frusta sul monte di Venere, con noncuranza.
La sento, la temo, la voglio.
Sì, la voglio.
La paura c’è, la sento bene, è appena dietro il desiderio, appena dietro alla voglia,la sento spingere, vuole farsi largo.
Respiro piano.
Il mio corpo è Tuo ora. Tu puoi fare quello che vuoi.
Mi leghi i polsi con le braccia sopra la testa, appoggiate al lettino, e li fissi in quella posizione.
Sono praticamente immobilizzata, ma mi guardi e…” Adesso mettiamo anche questa…”
E’ una cintura elastica, che fai passare sotto il lettino e che poi fissi saldamente alla vita.
Per quanto possa dibattermi, muovermi, tentare di…nessun pericolo di “cadere” dal lettino.
Mi vieni vicino e : “Sei pronta?”
Ti guardo…desiderio e paura. ” Non lo so “, ti rispondo.
“Entri” nel tuo spazio, prendi la frusta, accarezzi con quella le labbra, e poi le allarghi a far spuntare il clitoride.
Lo lecchi piano, poi lo mordi.
Hai detto che sarà una vera tortura, ed io l’ho desiderata e la desidero.
La desidero? Sì, la desidero.
Ma non sono sicura che posso sopportarla.
Mai mi sono sentita così aperta, così oscenamente spalancata, così accessibile, così inerme.
Sono agitata, tento già di muovermi ma non ne ho la possibilità.
Lecchi la figa ancora un po’, riesco quasi a rilassarmi.
” Ora sono cosa Tua. Tu puoi farmi quello che vuoi. Fammi male, voglio il Tuo male”
Vedo la frusta in mano, e la Tua mano che si alza…
Aumenta la tensione, aumenta la paura, sento che la paura sgretola l’argine del desiderio.
“Rilassati, Dafne rilassati” mi dico, cerco di controllare il respiro.
AHHHH!!
Il primo colpo, pur non troppo forte, fa già molto male, hai colpito sul pube.
” No per favore, no, non ce la faccio, non voglio, non voglio…”
Non posso muovermi, solo le braccia scopro che hanno una certa libertà di movimento, mi agito, inizio a sudare.
AHI AHI AHI NO! NO! PER FAVORE…NO…
Il secondo ed il terzo colpo sono per le labbra, il terzo colpisce anche il clitoride ed è una stilettata che sale al cervello, lo inonda di dolore, un dolore che non riesco a controllare e urlo.
Tu continui, con colpi piu’ leggeri e piu’ forti, labbra clitoride pube…
Avverto il dolore come intollerabile.
Non posso muovermi, sento montare l’ansia, nessuna eccitazione ora, nessun pensiero che posso controllare, che mi possa aiutare.
La paura dilaga, trattengo il respiro. Inizio a piangere.
NO PER FAVORE NON CE LA FACCIO DAVVERO PER FAVORE NON CONTINUARE, AHIA AHIA AHIAAAAAAA.
Non so se “senti” , dalla mia voce, come sto in questo momento.
Ora sono in preda al panico, quasi al terrore.
” Per favore” – penso – “per favore smetti smetti. ”
Altri 2 colpi di dolore che sento devastante, ma so che non è il dolore ora il problema.
Il pianto si fa disperato, e sono disperata.
Disperata sì, ho paura, paura anche di Te, paura che tu non capisca che DAVVERO non ce la faccio, non lo so perchè ma ora non sono piu’ con Te, sono spaventata, sono bloccata, non riesco ad andare oltre, mi fanno paura anche i miei pensieri che non riesco ad esprimere, e come posso dubitare di Te, ma voglio che smetti ora, non ce la faccio non ce la posso fare, sono nel panico, sono solo paura, solo terrore, piango, piango, gli occhi chiusi, e la mia voce rotta dice ” smetti,per favore aiutami”.
Talmente sono terrorizzata che mi accorgo in ritardo che Tu hai già smesso, non mi colpisci piu’.
“Esci” dalla tua delimitazione e mi vieni vicino.
Continuo a piangere di quel pianto disperato ma ancora di piu’, a disperazione si aggiunge disperazione, come ho potuto dubitare di Te, che non mi capissi davvero, che Tu potessi andare avanti anche se io non ero piu’ con te…
Mi baci il viso e gli occhi, lecchi le mie lacrime, appoggi le Tue mani sul mio volto…
Inizio a tranquillizzarmi un po’, sento il terrore che se ne va, l’angoscia si allontana, resta solo la paura, ma non il terror panico, resta la paura “giusta”, fisiologica. Questa paura “giusta” che voglio superare, che voglio affidare a Te, della quale devi tenere il conto che vuoi, che puoi considerare, deridere, ignorare, aumentare…
Il mio pianto non è piu’ di disperazione, ma di dolore, di delusione, sono delusa di me, non so che è successo, non so come ho potuto aver paura che Tu non capissi, che pensassi solo a Te, che mi lasciassi sola a gestire il terrore…
” Non sono stata brava”. La mia voce è rotta dal pianto.
” Sei stata bravissima invece”
” No non è vero non sono stata brava, scusami”
” Sei stata bravissima…credevi che una fustigazione a clitoride scoperto fosse una passeggiata?”
Lecchi ancora le mia lacrime, che continuano a scendere.
Il mio respiro si fa piu’ regolare..sono qui ora, sono qui con Te e con me.
Il mio corpo Ti appartiene quando sono qui, Tu puoi farne quello che vuoi. Puoi farmi tutto il male che vuoi.
Ed io lo desidero.
Sono qui per una tortura che mi ha terrorizzato, e che sempre mi farà paura.
Ma sono qui anche per superare le mie paure, mi fido di Te, so che posso affidarmi a Te.
E’ stato un momento difficile, particolare, la sensazione di cadere, da sola, in un baratro nero.
Ma Tu c’eri, l’hai capito.
Sei sempre stato con me, è stata la mia mente che si è allontanata da Te, ma Tu l’hai ripresa.
Ho – abbiamo – superato un qualcosa.
Sono consapevole della mia paura, Te la affido.
Ti guardo e ” Frustami la figa per favore, riprendi”.
Tu mi sembri perplesso, forse indeciso, ma penso sia solo una mia impressione, mi chiedi se sono sicura.
Sono sicura sì.
Voglio il Tuo dolore. Voglio che mi fai male.
Lo desidero, col corpo e con la mente, anche se piango ancora.
Ora sono cosa Tua, e desidero che mi frusti la figa. Il desiderio stesso mi fa male.
Ritorni in posizione e riprendi a colpirmi.
AHI AHI AHI…
Non posso non lamentarmi, la frusta mi fa male, le labbra mi fanno male, bruciano, il clitoride colpito mi trafigge il cervello, ho paura dei colpi che ancora verranno.
” Piu’ forte, per favore frustami piu’ forte, fammi piu’ male”.
Non ho paura di Te, ho paura della frusta sì, ma la desidero.
Desidero essere cosa informe nelle tue mani.
Torna l’eccitazione.
Piango ancora, Tu colpisci piu’ forte, e urlo.
Mi vieni vicino, a leccare le lacrime, a dirmi quanto sono belle.
” Frustami ancora, per favore, frustami forte sulla figa.”
” No, basta”
” Per favore, ancora. ” Sai che non è un capriccio.
Ti farò male, mi dici.
La tua mano si alza di nuovo…
E dal baratro nero è nata, ancora una volta, la magia.
Grazie per essere stato sempre con me.
Grazie per avere capito, per non aver avuto paura della mia paura, pur riconoscendola e rispettandola profondamente.
Grazie per avermi aspettato, grazie per avermi preso per mano . Grazie per l’alchimia che ha trasformato un momento così brutto in un ‘esperienza intensa, magica, BELLA!
Dafne

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