Il bondage: arte, piacere e pena

Col termine bondage, dall’inglese schiavitù, servitù, si intendono, nel BDSM, tutte quelle pratiche o attività basate sulla costrizione fisica (legature, corsetti di costrizione, bende, bavagli, ecc..), che impediscono la libertà di muoversi, vedere, parlare, sentire.
Scopo del bondage è quello di rendere il sub vulnerabile e alla completa mercè del dom, che può attivare o una semplice dominazione psicologica, oppure giochi SM (frustate, rapporti sessuali, dilatazioni, inserzioni, ecc..).
Col bondage, il sub è costretto ad assumere posizioni altrimenti difficilmente realizzabili e rappresenta la sua assoluta sottomissione ai voleri e ai piaceri del dom.
Il bondage si può eseguire all’aperto (legare la schiava ad un albero) o al chiuso (su un letto, su una sedia, oppure sollevando la schiava dal pavimento e quindi sospenderla, ecc..), praticamente infinite sono le varianti e le situazioni possibili.
A volte le corde sono piuttosto strette e gli arti o il seno femminile diventano violacei poichè il sangue non scorre più liberamente: a questo punto è ora di allentare la presa!
Ad illustrazione del bondage, sono disponibili delle foto che, essendo di forte impatto visivo/emotivo, spedisco solo a chi è interessato (peso foto 3,7 MB – verificare spazio disponibile nella mail!).
All’uopo ho preparato un form da compilare, dove richiedo anche qualche notizia in merito alle preferenze SM di chi mi contatterà, in modo da attivare un minimo di conoscenza reciproca (io mi sono descritto al primo post di questo blog).
NB: Chi l’ha già compilato, mi può richiedere le foto direttamente alla mail.
ecco il link del form:
http://www.geocities.com/educatore07/mod/mod.htm
MasterGiò
mail: arriba1@virgilio.it

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