Lo spanking è sempre più glamour, e anche i locali italiani cominciano timidamente ad organizzare degli sparty (Spanking-Party) aperti a tutti. Anche se purtroppo si tratta ancora di casi isolati.
Lo spanking è sempre più glamour, e anche i locali italiani cominciano timidamente ad organizzare degli sparty (Spanking-Party) aperti a tutti. Anche se purtroppo si tratta ancora di casi isolati.
pagliacciate
Mi pare di leggere un 3 ottobre 2006 sul battipanni…
Sì, la festa è di antica data, ma è un tentativo.
Pagliacciate Francesco?
Magari ci fosse più spesso della sana e maliziosa ironia che permette di avvicinare neofiti con un sorriso e, magari, aiutare qualcuno a scoprire qualche passione. In Usa o Uk sono feste assolutamente normali e tutt’altro che eventi isolati.
In uk forse sì, in USA un po’ di meno… E comunque non siamo nè in un paese nè nell’altro…
trovo molto difficile conciliare questo post con quello relativo all’articolo di Willy Pasini, quindi, sebbene a malincuore, devo schierarmi con Francesco. Non è così che si incrementarà l’accettazione sociale del bdsm in questo bigotto, chiuso e intransigente paese
In Usa c’è addirittura un locale dove le cameriere girano armate di paddle, se ritrovo il link lo posto.
In realtà lo scopo di questo blog, almeno quello di SpankAcademy, così come lo scopo di quella festa o delle altre che vengono organizzate, almeno in questo tipo di contesti ludici, non credo che si pongano come obiettivo quello “dell’accettazione sociale del bdsm in questo bigotto, chiuso e intransigente paese”.
Il blog che porto avanti ha il solo scopo di stimolare un sorriso a tutti gli appassionati di spanking, non di proporre una riflessione seria sul tema. Se mi è consentito, io credo che non sia necessaria un’accettazione sociale del bdsm nè in Italia nè in nessun altro paese. Il bdsm è una pratica erotica fondamentalmente e come tale resta tra il privato di una persona. Sinceramente non mi sento discriminato come appassionato di spanking. E’ un gioco divertente che condivido nel mio privato, la gente può pensarne ciò che vuole. Sicuramente, come ogni aspetto del mio privato, resta privato. Io voglio ed esigo i miei diritti sociali come cittadino, non come appassionato di spanking, di polo, di squash o laureato o analfabeta. Sono due cose diverse. E comunque l’accettazione sociale passa sempre e comunque attraverso il riso e l’ironia le armi più potenti per far crescere la cultura di un paese e di un popolo. In ogni caso, questo post – come nessuno degli altri – voleva “conciliarsi” con altri. E’ semplicemente un post, di spank, su una libera piattaforma blog. Nè più nè meno.
speriamo che le grandi città si decidono a lanciare questi party anche in italia..e nei posti piu piccoli.