La seconda vagina, il mito


Cosa non darei per avere un’altra vagina, magari sulla mano. Un palmo con l’optional della figa. Non sarebbe fenomenale? Immaginate una stretta di mano quanto può diventare interessante, nell’ottica della mano vaginata. Scrivere un semplice appunto a penna può raggiungere i livelli di un’esperienza mistica. Per dire. Inoltre, e qui anche i maschietti ne converranno, quanto può essere utile una mano dotata di vagina nei momenti più inaspettati?
Pensate ad esempio a me con il mio ex (quel bastardo), a lezione all’università, quando discretamente allungavo la mano per qualche piccola carezza – che poi si trasformava in furore animalesco, ma questa è un’altra storia: quanto ci avrebbe aiutato, la qui presente mano inventata? Da fuori, saremmo sembrati solo due fidanzati paonazzi mentre lei cerca di cucire un bottone staccato dal suo pantalone, o roba del genere. E che dire del cunnilingus? Basterebbe una cena a base di cous cous, cibo che va consumato con le mani, per raggiungere il paradiso dei sensi. Discreto, efficace, di sicuro effetto. Certo, la vagina di base, lì, in mezzo alle gambe, serve. Così come serve lo spirito d’avventura, l’eccitazione, farlo in piedi nei bagni pubblici sperando che non ti si spezzino le caviglie (o che non si spezzino a lui, dipende dalla posizione); bisogna comunque dire che la doppia vagina ha un suo perchè. Si tratta solo di un gioco, lo dico io per prima, è una fantasia scherzosa e colma di possibili sviluppi creativi… ma, ditemi la verità: il pensiero non piace anche a voi?
Daniela Montella

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