Curiosando in un mercatino dell’usato mi sono imbattuto in una bancarella di libri che esponeva, tra l’altro, anche vecchi fumetti anni 60/70 ma nessun fumetto SM. Purtroppo dopo un’accurata ispezione non avevo trovato niente d’interessante ma poi parlando con il venditore – un tipo simpatico e pittoresco – ho scoperto che in magazzino aveva diversi numeri di “Isabella”.
Così ho fissato un appuntamento per la domenica successiva al mercato dell’usato di Scandicci, un paese alle porte di Firenze.
Ecco dunque che sono tornati tra le mie mani dei vecchi numeri di questo fumetto SM. O meglio di questo fumetto d’azione con alcune precise connotazioni erotiche per cui non è sbagliato oggi definirlo fumetto SM. Chi avrebbe mai pensato allora che era meglio custodire gelosamente questi piccoli albi di fumetto che
oggi sono diventati un vero “cult”.
Nato sull’onda del successo dei romanzi “Angelica Marchesa degli Angeli” di Anne e Serge Golon e dei film interpretati dall’affascinante Michelle Mercier, che prestava il suo corpo spesso seminudo all’intrepida eroina, “Isabella duchessa dei diavoli” è ambientato nello stesso periodo storico intorno al 1600.
Con la sola differenza che le avventure di Angelica si svolgono prevalentemente in terra di Francia ad eccezione dei due episodi “Angelica l’indomabile” in cui la marchesa catturata dal corsaro Escraville è condotta a Candia dov’è venduta come schiava, l’altro “Angelica schiava d’oriente” vede la giovane nobildonna rapita e rinchiusa nell’harem di un sultano in mezzo al deserto per finire con gli ultimi due romanzi quando la nostra eroina si trasferisce con i figli nel nord America.
Isabella invece discendente di una nobile famiglia della Lorena i “De Frisac” sterminata dal barone alsaziano Gunter Von Nuter ed allevata da una tribù di zingari conosciuti come “I Diavoli”.
Da qui il titolo della collana “Isabella, Duchessa dei Diavoli”
L’eroina si trasforma lentamente in una sorte di agente segreto al sevizio del re di Francia. Abile spadaccina tanto da superare il suo maestro e grande amore, il visconte Gilbert, attraversa in lungo e in largo l’Europa passando da una corte all’altra sempre coinvolta in ogni sorta d’intrighi che inesorabilmente la portano ad affrontare situazioni drammatiche dove suo malgrado più di una volta cade nelle grinfie di sadici aguzzini che la sottopongono a raffinate torture, per la gioia dei suoi affezionati lettori.
E’ proprio in uno dei primi episodi che, nel tentativo di vendicare la morte dei suoi genitori, dopo aver gravemente ferito il loro assassino il barone Von Nuter, viene catturata dai suoi sgherri che la rinchiudono nelle segrete del castello dove, legata nuda ad un intelaiatura di legno, viene frustata sulla schiena.
Comunque secondo i miei ricordi, ravvivati da alcuni albi che sono riuscito a recuperare, due degli episodi decisamente belli sono nel numero 99 uscito nell’ottobre 1970 con il titolo “Alla gogna” ed il numero 100 del 3 novembre 1970 dal titolo “Furiosamente”. Episodi che vedono la nostra eroina coinvolta ed ingiustamente accusata della morte dei giovani principi Giulio e Raimondo Borghese.
L’azione si svolge nella Roma papalina del 1616.
Isabella arrestata dalle guardie pontificie viene rinchiusa a castel Sant’Angelo dove con la tortura cercano di farle confessare la sua partecipazione all’assassinio dei principi dopo di che viene condannata al rogo, ma prima sarà esposta nuda alla gogna.
Molto belle le tavole che illustrano l’arrivo di Isabella in piazza Navona sulla carretta dei condannati. La prigioniera tra gli insulti della folla viene fatta salire sul palco al centro della piazza e spogliata del ruvido saio dei condannati rimane nuda con solo un panno annodato sui fianchi.
Poi viene appesa per i polsi ad una specie di forca con i piedi nudi che sfiorano appena le assi del palco e qui lasciata al ludibrio del popolino. Solo l’intervento di alcuni suoi amici guidati dal simpatico e intrepido Maret di Vallombrosa, nobile mercenario italiano, anzi toscano, la salvano da un ingiusta condanna.
Se la memoria non m’inganna anche nei numeri 64/65 del giugno 1965 Isabella subisce la frusta, questa volta per mano dei pirati dalmati, legata nuda ad una barca.
Un saluto a presto
Valdo
e, una serie di albi, son disegnati da Milo Manara, allora giovincello
da quanto so io tutti gli albi di Isabella sono stati disegnati da Angiolini mentre i testi furono scritti da Cavedon e il direttore editoriale era Renzo Barbieri.
So che Manara da giovane disegnò alcuni albi di un altro fumetto cioè Jolanda.
“viene catturata dai suoi sgherri che la rinchiudono nelle segrete del castello dove, legata nuda ad un intelaiatura di legno, viene frustata sulla schiena.”
Questa scena di cui si parla nel testo dell’articolo di Valdo è anche uno dei punti più interessanti del film che è stato ricavato da questa collana e fu interpretato dalla bella e sconosciuta (e rimasta tale) Brigitte Sky.
Regia di Bruno Corbucci, anno 1969. Il seguito del film, più volte annunciato, non arrivò mai deludendo il sottoscritto e i tanti che avevano apprezzato questo film di avventure condito da una stupenda scena di flagellazione. Per il 1969 … una vera perla da non perdere.
ciao sto cercando propio di recuperare il numero d’Isabella a cuiti riferisci e ho buone probabilità di riuscirci se ce la faccio ti farò avere le tavole in questione a presto valdo
E’ vero!! Milo Manara disegnava Jolanda De Almaviva….Brutta cosa la senescenza….Invido Fulvio che, superati i 110 anni, riesce ancora a ricordare scene dei film in bianco e nero..
Caro Egonmaster, non è molto gentile dire esattamente il numero dei miei anni. Io, con un vezzo di civeteria, lascio sempre imprecisata la mia età e specifico solo che sono ultracentenario.
In ogni caso impossibile non ricordare quella scena. Vari colpi di bullwhip cadono sulla schiena di Isabella che stoicamente tace per non dare soddisfazione ai suoi aguzzini. Ma il vecchio (non però ultracentenario) si fa passare la frusta dallo sbarbato e dice “vedrai come adesso urla” e calibra un colpo che cade sulla schiena ma la punta della bullwhip arriva esattamente sul seno. Isabella lancia un grido disperato.
Io comperavo adolescente con la paghetta della settimana Isabella,
Jolanda mi piaceva meno (cosi mi sono tradita sull’età) una disegnatrice che a me piace è Giovanna Casotto ,
non so se la conoscete ha e credo lavori molto con Saudelli,ora dalle ultime notizie preferisce di più la fotografia.
[…] Un fumetto nato nel 1966 ed uscito per 10 anni. Disegnatore Angiolini, testi di Cavedon, Editore Renzo Barbieri. Per saperne di più vedi Blog di questo sito http://www.gabbia.com/il_blog_gabbia/isabella-fumetto-sm-anni-60#more-493 […]
Anch’io li acquistavo adolescente. Poi sono passato alle Edizioni Moderne. Gli episodi più belli, non ricordo il periodo, sono quelli dove c’è Sciusciù, la servetta di Isabella, che la Duchessa sculaccia per punizione salvo poi pentirsene e farsi sculacciare a sua volta per espiazione e per curiosità. C’è anche una bella punizione con la frusta impartita da Isabella a un’altezzosa nobildonna, che poi si vendica frustando Isabella sulle natiche con una frusta da cocchiere.
Giovanna Casotto, che adoro, ha voluto imparare a disegnare dopo aver visto i disegni di Saudelli. Il tratto di Giovanna Casotto è più voluttuoso e crudo di quello di Angiolini. Entrambe molto belli, ma Isabella (e Sciusciù) erano e rimangono il mio mito. Molto interessante anche la rubrica del fumetto \La Posta di Isabella\ dove si raccontavano esperienze vere e false di vita vissuta aventi come tema molto spesso proprio la sculacciata.
Uno dei fumetti erotici che più mi piacevano! Altri erano: Angelica, Goldrake, Jolanda. Concordo sul fatto che la Casotto ha fatto disegni fantastici ed è anche un gran bella donna!