Qui ora qualche foto-esempio di quello che io chiamo esibizionismo involontario o casuale. É un mostrare non voluto. E’ una gonna corta che per un colpo di vento si alza e lascia vedere gli slip. E’ è una camicetta dove qualche bottone si slaccia e, complice un reggiseno dimenticato a casa (tutti possono dimenticare qualcosa a casa) lascia uno spazio di visuale
imprevisto. La necessità di saltare un ostacolo e la gonna risale inevitabilmente per le normali leggi della fisica.
Insomma gli esempi possono essere tanti.
Movimenti fatti con la massima naturalezza come se nessuno fosse da quelle parti o nessuno fosse interessato a guardare un improvviso apparire di una nudità. Una nudità che se vista su una spiaggia non fa alcun effetto ma se invece in un altro contesto come quello di una via o piazza cittadina o un bar, richiama l’attenzione.
So bene che i maligni diranno che la gonna è corta per avere la possibilità di mostrare, che il bottone non si slaccia da solo, che il reggiseno va messo sempre e comunque, che se ci si siede su una scalinata e se si ha la gonna corta si deve cercare una tovaglia, un cappotto o qualcosa di simile per coprire le gambe e non far vedere lo slip, uno slip che potrebbe anche non esserci perchè inavvertitamente dimenticato a casa; e che se una si siede senza coprirsi è una senza il senso del pudore.
Accuse e malignità cui non vale neppure la pena di rispondere!
Bellissimo articolo e bellissime foto. A me piacerebbe essere oggetto di questo esibizionismo involontario sempre nel rispetto di altre persone. Infatti mi piacerebbero situazioni create ad arte con altri partecipanti nel ruolo di osservatori dove possa “cadere” in questi errori e “origliare” i loro vari commenti… magari con un padrone che mi dirige.