(La serie inizia con l’intervento del giorno 25 ottobre)
Oggi il titolo è:
“dio che male, ma devo resistere”
Orgoglio. L’orgoglio gioca talvolta brutti scherzi. La punizione è dolorosa, è data non per eccitare ma per fare male. E’ una vera sculacciata punitiva data con severità e lei sa che nessuna supplica potrà cambiare il verdetto di un cocente castigo.
E allora scatta – qualche volta – in temperamenti riottosi e orgogliosi uno spirito di rivalsa di competizione su chi è il più forte: tu che mi sculacci o io che le prendo senza darti la soddisfazione di una sola lacrima e nemmeno di un ahi.
Sono sfide suicide perchè chi amministra il castigo ci mette poco a capire quale è la partita in gioco e allora … dai, rinforziamo la dose così impara a fare la furbetta.
Ottimo il culo centrale..
Quando il mio dom. me le dà il dolore è molto forte, anche perchè lui non usa mai le mani ma il “cane” o la frusta. Le mani le usa per colpirmi il seno o la vagina, ma questo accade di rado. Io resisto stringendo i denti non tanto per orgoglio, ma perchè so di meritarmele. Infatti quando mi colpisce è sempre perchè mi sono meritata una punizione.