L’inverno e la nuova moda degli scaldacolo offrono una bella opportunità.
La schiava parla troppo? Quando si passeggia insieme in città fa richieste continue di entrare in negozi per comprare le cose più assurde? O sempre passeggiando ha l’abitudine di fermarsi a parlare con tutte le mille conoscenze che incontra e fare chiacchiere inutili ?
O anche se nessuna di queste ipotesi ha riscontro nella realtà, il piacere di sapere il suo terrore di trovarsi nella condizione di non poter parlare perchè con un bavaglio a pallina o peggio un bavaglio a O in bocca, è quanto basta, ad un vero sadico, per farlo.
Un bel scaldacollo ampio che
copra anche la bocca ed ecco che il bavaglio diventa un segreto tra te e lei. Altri non vedono, altri non sanno. Ma tu si e soprattutto lei sì. E che angoscia andare in giro così.
Metti che ad incontrarla sia sua madre o suo fratello o la sua più cara amica, quella con cui su FB non passa ora che non ci sia un messaggio … e … non può cavarsela con un cenno di saluto con la testa o con la mano.
Sarebbe imbarazzante o meglio da sprofondare.
Che angoscia.
Quale piacere migliore
(Post scritto da Barrymore, Direttore Marketing&Pubblicità dell’ANPAS ossia della Associazione Nazionale Produttori Associati Scaldacollo)
molto intrigante
Bello ma in inverno si può far meglio come?lei ammanettata dietro la schiena con una giacca lunga appoggiata alle spalle che le copre le manette passeggiando do c’è parecchia gente che ne dite?anche così si potrebbe incontrare gente che si conosce certo magari nn si accorgeranno di nulla ..forse però
La foto fa parte della tematica woolfetish a me cara e viene dal sito gaggedinpublic, dove si trovano tutta una teoria di donzelle legate e tricottate rigorosamente vestite di maglia. Purtroppo in Italia la cosa ha poco seguito, mentre in Nord Europa e Nord America c’è più seguito. Su web si trovano forum community come lovewool con sterminate collezioni fotografiche e narrativa di genere, e siti a tema, tipo sweatered o woolbondage. Su ebay, poi, c’è tutta una teoria di bancarelle di settore di maglieria estrema fetish, per un inverno giocoso sm. Come dice l’autore, effettivamente lo scaldacollo si presta ma basta viaggiare di fantasia ed ecco che un poncho o un tubo scaldamani si prestano perfettamente a celare in pubblico mani legate, ammanettate o avvolte in lunghe sciarpe ai ferri. Anni addietro andavano di moda gonne di maglia aderenti alla caviglia che impedivano il passo lungo e sarebbero perfette ancora adesso per celare manette da caviglia collegate da catenelle, magari in settimana bianca.
L’ho provato… non proprio così, ma mi è venuto in mente questo dicembre passato in cui io e la mia Alunna prediletta siamo andati a mangiare un boccone… in macchina parlava a vanvera e mi sono infuriato, (per gioco), allora ho deciso! La sciarpa che aveva era di quelle giganti, io prima di entrare nel locale le ho messo il ns solito bavaglio con pallina, molto discreto… coperto poi dalla sciarpa… Lo costretta ad entrare e non parlare per un bel pezzo! Ho ordinato io anche per lei visto l’impedimento… Poi, impietosito, ho deciso che la Punizione dovesse finire li e le ho permesso di andare in bagno e liberarsi dell’imbarazzante bavaglio… Non sono sicuro che qualcuno dei presenti si sia accorto di nulla, ma una coppietta al tavolo a fianco noi ci guardavano un pò straniti!!! E’ stato bello e divertente… un pò meno per la mia piccola Maria!!! W la Gabbia!!!
Beh, all’interno di un locale riscaldato vedere una persona con la bocca coperta dalla sciarpa attira l’attenzione, per cui l’imbarazzo della persona imbavagliata è certo ma il rischio di essere beccati è alto. Penso sia preferibile limitare la cosa alla passeggiata in centro, dove la persona coperta passa inosservata ma dentro di sé ribolle comunque di vergogna e del timore di essere scoperta. L’optimum del gioco invernale lo vedo in una settimana bianca in baita isolata, con un/una sub che non sopportano la lana sulla pelle.
Provate a immaginare lunghe passeggiate con la persona in oggetto obbligata a vestire esclusivamente con capi di lana della più pizzicosa esistente (shetland-mohair etc) ed ovviamente un adeguato bondage sottostante (pinze per capezzoli, bavagli e caviglie e mani legate con l’impossibilità di grattarsi). In caso di lacrime, si solleva la hobble skirt di maglia e si arrossa il posteriore riottoso a suon di frustate, ed una volta ricalata la gonna avvolgente, il contatto tra la cute arrossata e la lana farà peggiorare le cose. Un paio d’ore di camminata e immagino la corrigenda (ma anche l’analogo maschile oggetto di femminizzazione forzata), al rientro in baita, pronta/o a soddisfare qualsiasi richiesta pur di poter uscire dal guscio pizzicoso di sofferenza.
Dopo una finta concessione e bagno liberatorio e purificante, agli occhi terrorizzati del/la sub si mostrerà una sleeping bag di lana grossa urticante inclusiva di maschera senza fori per occhi e bocca, in cui essere rinchiusi con chiusura lucchettabile ed immobilizzati per l’intera notte. Al mattino del giorno seguente avrete un sub completamente soggiogato.
la foto però è riportata da un blog americano
La foto è riportata da gaggedinpublic.com – ma non vedo il problema, dato che il post non aspira alla paternità originale dello scatto, ma a solleticare la fantasia dei lettori sull’utilizzo dell’abbigliamento invernale per occultare in pubblico elementi di bondage con tutte le divertenti ed intriganti conseguenze del caso a livello psicologico.
mi riferivo al fatto che più sopra si diceva che non si accettavano foto scaricate dal web
Beh, se c’è una regola la parola spetta a chi di dovere nel sito, comunque hai ragione, nel senso che da feticista della lana conosco tutti i siti e le community tematiche e la foto di cui al titolo non è di sicuro parto dell’autore del thread, ma è stata evidentemente scaricata e presentata ad esplicazione del testo. Da utente trovo la foto perfettamente conforme allo spirito di un’articolo che vuole essere un esercizio stagionale divertente sulle tematiche sm a noi care.
Personalmente preferisco non coinvolgere la vita personale. Quindi la privacy è sempre la regola.
Bellissimi questi commenti con interessanti approfondimenti e vi ringrazio, e un grazie particolare a woolslave anche per la segnalazione di un sito che non conoscevo.
Trovo questa tematica molto intrigante. La fantasia può spaziare in una infinità di varianti da adottare a singole situazioni e persone.
A gioco2 dico che la logica che sta sotto la richiesta che annunci non riportino semplicemente foto scaricate da internet è ben diversa da quella di foto a corredo di un articolo. Una foto in un annuncio io la vedo come una occcasione per dire di sè qualcosa in più che solo parole.
Grazie a te barrymore, che hai posto all’attenzione degli utenti una nicchia stagionale insolita d’intrattenimento sm. Circa il sito che non conoscevi, basta conoscere le parole magiche e si apre un mondo. Prova a digitare “Creapulka” oppure “Strickolino” su gooole e poi a optare per le immagini. Troverai un paradiso tricottato impensabile, con colli alti imponenti quanto posture collar e limitati in altezza solo dalla necessità di vedere. In quelle creazioni, indossate a pelle per aumentare il disagio si può celare qualsiasi legame e cintura di castità e fantasia anche in pubblico. 🙂
Per quanto riguarda la discussione sulle foto riportate da web, in un articolo sono la ciliegina sulla torta e sturano la fantasia, mentre in un annuncio sono indeciso, perché possono essere fuoriposto sviando la realtà proposta ma altre volte possono aiutare a descrivere fantasie personali di cui non si disponga di prova fotografica. La cosa importante, IMHO, sta nel chiarire che in foto sia stata esposta l’idea e non se stessi.
Stamattina al supermercato c’era una deliziosa 20enne con nonna al seguito la prima aveva uno sciarpa a due piazze al collo che le copriva quasi la bocca
mi guardava e si attizzava ed io mi sono dovuto rtrattenere dal dirle cosa stavo pensando intanto mi scappava da ridere pensando al vostro articolo molto intrigante ed alle situazioni che si potrebbero creare…al supermercato sarebbe perfetto.
Poi alla cassa la nonna mi ha parlato…… del più e del meno ovviamente…..ovviamente non ho detto neanche a lei che la nipote avrebbe ben portato il bavaglio…..purtroppo ci si deve trattenere….
Un altro utilizzo simpatico in pubblico è un collare nascosto dal collo alto, ma non a pelle. Prima si svolge il collo alto sopra il viso, poi si aggiunge il collare che costringe la lana a contatto con la pelle, infine si riporta in posizione il maglione ed ecco che la sub potrà essere costretta a subire l’umiliazione a piacere e di nascosto, anche per una giornata intera. Al tutto si possono aggiungere sciarpa e bavaglio, e mani ammanettate celate sotto a un manicotto di maglia.
Bellissimo e intrigantissimo. A mio marito piace propormi di andare in locali che mi piacciono molto, magari per un semplice caffè, ma in un bar elegante….e poi me lo fa scontare obbligandomi a indossare pinze sui capezzoli, o legandomi le gambe all’altezza delle ginocchia sotto una bella gonna lunga. La volta più crudele: plug anale gonfiabile, con pompetta nella tasca del mio cappotto. Lui infilava la mano nella mia tasca e dava due, tre pompatine e intanto mi guardava fisso negli occhi e mi sussurrava “guai a te se ti lamenti, guai a te se cammini male: a casa ti aspetta la frusta!” Vi giuro che ogni volta che mi propone di uscire mi si piegano le ginocchia…
Le ginocchia legate sotto la gonna lunga sono una visione cerebrale da impazzire, e pure il plug con pompetta in tasca non scherza. Ci manca solo un vibratorino intimo a pile attivabile a piacere dal Dom via telecomando, ma temo che in pubblico produca rumori e sia improponibile, beh, a parte in discoteca o a un concerto.
Ciao sono padrona mi contati a mail. Mary_niki@yahoo.it