Bondage – Manuale pratico per iniziare – Davide MaestroBD La Greca

Bondage - manuale pratico per iniziare Non è facile “recensire” un manuale, soprattutto se il manuale, oltre a tutto, focalizza una disciplina inerente quello che ad oggi si chiama sessualità non convenzionale ma che, fino ad ieri, era definita, anche in ambiti eruditi, perversione o, al meglio e più gentilmente, parafilia.

Se poi ci mettiamo pure che l’autore del manuale è uno dei “sacri nomi” della scena BDSM italiana e che ad ogni riga della recensione rischi di prenderti accuse di paggeria o d’impudenza il quadro è completo, o quasi.

Insomma bisogna avere un pochino di sana infermità mentale per “criticare” il “Bondage – Manuale pratico per iniziare” di Davide MaestroBD La Greca e, soprattutto, per farlo cercando di passare indenni da ogni possibile conseguenza sociale.Ho scelto quindi un sistema che possa essere ritenuto tanto più possibile “oggettivo”, per quanto una recensione, comunque, non può essere, di per sé e per definizione, altro che un atto di soggettiva valutazione.

Inizio dal titolo: “Manuale pratico per iniziare”. Il contenuto mantiene la promessa? Una volta letto questo manuale, assimilate le sue parti sostanziali e i suoi insegnamenti, si può iniziare a legare?

Essendo (a mia volta) istruttore di bondage direi proprio di sì; certo, sempre meglio frequentare un workshop ma, in assenza o in attesa di questa possibilità, certamente stiamo parlando di un testo decisamente neofita-friendly.

Ci sono tutte le parti che servono su sicurezza (!!!), materiali, attrezzature e warning vari; e questo è un atto di coraggio in un manuale orientato ad attività sessuali perché, come ogni praticante di lungo corso sa, la sicurezza in genere “annoia” chi, da neofita, si cimenta e si lancia nella sperimentazione di nuove tecniche. Poi ci sono le legature disegnate e spiegate passo per passo. Chiare, esaustive, in linea con le attuali tecniche che si possono veder realizzate anche tra “esperti” e “performer”. Forse le configurazione base-base (mutandina e reggiseno, ad esempio) risentono ancora di uno stile western bondage ma credo sia una scelta di Davide relativa alla semplicità del pattern western rispetto i più complessi munenawa (torace-petto) e matanawa (fianchi-bacino) squisitamente shibaricosi. Un percorso  didattico prima che stilistico, a mio parere. Non un “difetto” quanto (ancora) una scelta coraggiosa di “accompagnamento” verso la complessità partendo dalla semplicità, anche a costo di sacrificare la purezza stilistica – e, in fin dei conti, la propria immagine come rope artist – a vantaggio della divulgazione e della didattica.

Nulla da eccepire nei confronti della scelta delle legature, forse un numero minore di pattern e un numero maggiore di fotografie di “come viene se viene bene” ci poteva stare, ma questa è una scelta editoriale non certo un motivo di critica.

Altro punto: il prezzo. E’ consistente con il contenuto? Secondo me no. Decisamente troppo basso. Il prezzo, intendo. Gli anglosassoni avrebbero preteso il doppio per un manuale con questi contenuti. Prezzo più che popolare e accessibile a tutte le tasche. Ma dati i contenuti un po’ “scabrosi” mi permetterei di suggerire una versione e-book per chi non può mettersi “le corde in libreria”.

Note dolenti (per le quali mi assumo la piena responsabilità morale) sono la mancanza di una bibliografia di riferimento e un primo capitolo (decisamente evitabile) di sommaria storia dello shibari nel quale alcune imprecisione storiche legate ad una certa “fretta” di andare avanti potrebbero far storcere il naso ai puristi studiosi del Sol Levante; ma pare che sia quasi obbligo, quando si parla di shibari, tirare in ballo i samurai mentre quando si parla di fruste (chi sa perché?) ci si ferma ad un più familiare Indiana Jones o, al massimo, a Zorro.

Diciamo un piccolo peccato veniale che però Davide si fa perdonare sia nel corpo del manuale di per sé, chiaro e scritto con un linguaggio da vero divulgatore e insegnante qualificato, sia nel capitolo dedicato all’etica sia – e qui arrivano gli sperticati complimenti – al breve ma incisivo e affascinante capitolo sulla Yukimura Ryu che lui indica come “stile” (nel modo formale e poco enfatico con il quale i giapponesi si autodefiniscono) ma che è una vera e propria “scuola” d’arte, un riferimento non solo stilistico ma anche etico e filosofico. Se mi fosse consentito un suggerimento per una prossima edizione suggerirei di ampliare questo capitolo e portarlo in posizione frontale, aprire il libro (quasi) con la filosofia che regge l’attuale ricerca di Davide e del MBDStudio.

In conclusione: ottimo e utilissimo manuale e scelte coraggiose tutte a favore dei neofiti e dei principianti a fronte di un prezzo sostenibilissimo e di una grafica chiara, leggibile, gradevole.

Un augurio di grande diffusione e vendite sia in ambienti BDSM sia in ambienti di semplici “curiosi” o interessati solo sui bordi.

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Per acquisti e ulteriori riferimenti: Sito di MBDStudio – casella email Davide MaestroBD La Greca: info@maestrobd.it

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