Rumore di chiavi nella serratura. Mi affretto verso l’ingresso. Sono già a terra, le ginocchia premute contro il pavimento. In attesa. Di te. Indugio solo un attimo quando ti vedo apparire, incorniciata dal rettangolo della porta. Non posso farne a meno. Poi, premo la fronte contro il pavimento. Prostrato, immobile – tremante. Le ginocchia protestano. Le braccia allungate in avanti, verso di te. Tra le mani reggo qualcosa. E’ il mio cuore – il mio dono per te. Fanne ciò che vuoi.