Sono appassionato di medical da molti anni; nell’ultimo periodo mi sono concentrato verso la negazione del piacere della paziente, vista – nel gioco – come una necessità di cura.
Apprezzo le sfumature psicologiche che si sprigionano, il controllo che si instaura su una sfera così intima, e, logicamente, il piacere sottile che può derivare a pazienti rivolte a queste pratiche.
Mi sposto nel Nord Italia; sono serio e motivato, e richiedo altrettanto.