L’ho vista,
nella vetrina di un negozio in centro.
Marrone scuro, arrotolata in un angolo.
Mi ha dato subito la sferzata di piacere.
La stessa che provo quando la cinghia lascia segni sulla tua pelle.
Tracce della tua appartenenza, segni del mio dominio.
Ho permesso che tu avessi questo dono.
Ho usato la tua cinghia, marrone, scura, resa flessibile dall’uso,consumata dall tempo.
Ora, ogni volta che la indossi
ricodi la tua paura
il dolore
il mio piacere nel vederti tremare
il tuo orgoglio per avermi saputo soddisfare
il nostro piacere nel vivere insieme momenti perfetti.
E' MIO
Guardo il suo corpo,
dove il tempo sembra non saper lasciare tracce,
fatto per dare piacere, per esserere ammirato,
colorarsi con segni rossi quando la frusta lo accarezza.
Ha la pelle liscia, morbida e calda.
Amo sfiorarla con dita leggere.
Sa che non puo muoversi.
Sa che ogni volta che lo fa il mio tocco diventa
un segno che porterà su di se per diversi giorni.
Amo vedere nel suo sguardo la paura che diventa gratitudine
quando il mio morso si trasforma in bacio.
Ho voglia di entrare in lui,
fino a quando le sue grida si fondono con i gemiti di piacere.
Voglio essere avvolta dalla sua carne per sentirlo completamente mio.
IL MIO GIOCATTOLO
Le mie mani stringono.
Con le dita sento la pelle fremente
per il sudore della paura.
Le mie unghie tracciano simmetrie.
Segni dell’appartenenza.
La mia voce sussurra ordini.
Ubbidire nel silenzio è il tuo compito.
Il mio sguardo ti avvolge di dolcezza
mentre la voce sferza con severità
Solo il lamento del dolore ti è permesso.
Sento il piacere afferrami le viscere
mentre il mio braccio ti colpisce
ancora, ancora ed ancora
fino a quando dopo il mio
anche il tuo orgasmo esploderà.
IL MIO SCHIAVO
ho bisogno del mio schiavo.
l’essere su cui esercito la mia crudeltà.
sadismo mascherato da gestualità misurata.
Toni sommessi per parole pungenti.
Ho fame della sua paura.
La vibrazione che tramettono i suoi occhi sfuggenti.
Il suo respiro breve le parole confuse,
spezzate dalla tensione.
Mi voglio saziare delle sue lacrime.
Regalargli dolore.
Costruire la sua umiliazione
per ritrovare in essa la mia unicità.
Esisto per il mio schiavo
Conferma che ogni giorno
viene rinnovata dalle sue parole gentili
ogni giorno diverse, ma sempre vibranti di desiderio.