E’ da tanto che non scrivo di me e del mio (finora tortuoso) percorso nel bdsm.Come spesso accade nella vita,e come ha avuto modo di commentare acutamente qualcuno ad un mio precedente post,i percorsi sono spesso tortuosi e magari fatti per riportarci al punto di partenza.Il percorso che ha seguito la mia vita negli ultimi mesi è stato piuttosto lontano dal bdsm e di questo se ne aveva il sentore già negli ultimi post.Per un periodo è sembrato tornare prepotentemente a galla,per poi sparire con la stessa subitaneità con la quale era ricomparso.
IL DISTACCO
E’ da tempo ormai che mi sono avvicinata al mondo del bdsm e da
allora,probabilmente,mai come adesso lo sento così lontano.Per
allontanarmi dalla persona che mi ha fatto scoprire un approccio
al bdsm ben diverso da quello superficiale che avevo,c’e’
voluto un duro lavoro mentale,un grosso sforzo di elaborazione
che,alla fine,comunque,ha dato i suoi frutti.
La prima sessione.
Stiamo per affrontare una sessione molto impegnativa.Sono un po’ in ansia e tu lo sai e per questo mi rassicuri sforandomi la fronte ed i capelli.E’ un gesto che esprime infinita tenerezza
e rinnova la fiducia che ho in te,perche’ so che non c’e’ traccia alcuna di violenza in cio’ che farai:e’ un prenderti cura di me.Devo varcare i miei limiti,esplorare nuovi territori,giungere a quella sottile linea dove dolore e piacere finiscono per confondersi.Siamo in una stanza chiusa,tutto e’ ovattato,spazio e tempo si contraggono in quella stanza ed in quegli istanti che stiamo per vivere:al di fuori il nulla.
Scoprirsi slave 2
Del travaglio che ha portato me stessa ad ammettere di essere una slave, almeno nei confronti di una determinata persona, ho già scritto.
E’ stato un percorso difficile, tormentato, un percorso che mi ha portato a scoprire una parte di me: quella che, in maniera riluttante, ha dovuto ammettere che c’era qualcuno innanzi al quale deporre le armi e riconoscergli il potere ed il controllo. Quel potere e quel controllo che ero sempre io ad avere nei miei rapporti umani e che aveva portato molte persone che avevano dei problemi, a considerare me come un punto di riferimento.
VOLTANDO PAGINA
Archiviato definitivamente un sogno irrealizzato,mi sorprendo
a pensare a cosa mi riservera’ il futuro.Mi verrebbe spontaneo
pensare:BDSM?No ,grazie! Ho troppi dubbi sul mio essere slave.
Non penso all’essere master (o slave o cosa si voglia)
come ad un’essenza,come sostiene chi ama il linguaggio
filosofico (con qualche anelito metafisico) o come ad una
caratteristica genetica (piu’ consona del linguaggio scientifico).
Slave o master,a mio parere,e’ un concetto relativo,
dipendente dal soggetto col quale si interagisce.
SOGNANDO TE
Sono su di un letto,ho le mani legate dietro la schiena.Abbiamo vissuto una
sessione molto intensa.
Come sempre ne esco sfinita ma piu’ forte.Perche’ e’ questo che tu vuoi da
me:che io sia piu’ forte.
E tu ti muovi per forgiare una persona forte.Sai bene che non sono una
slave nel senso piu’ classico del termine,sai bene che sei l’unico che
abbia un potere totale su di me.Lo hai non perche’ io te lo abbia ceduto
spontaneamente,lo hai perche’io non ho potuto fare a meno di donartelo
Ne ero riluttante,ma ho dovuto piegarmi a te.Io non sono una slave nel
senso piu’ classico del termine,io sono la TUA slave.
Solo interagendo con te e’ venuta fuori la mia essenza di slave.
Nessun altro master,per quanto si professasse tale,e’ mai riuscito ad avere
alcun controllo su di me.
SCOPRIRSI SLAVE
Molto e’ stato scritto circa l’essenza di Master o di Slave,quasi come se fosse una caratteristica innata dell’individuo.
Non sono in grado di dire se cio’ corrisponda a verita’ o meno , posso comunque affermare che la presa di coscienza e l’ammissione , davanti a me stessa, dell’ essere Slave e’ stata abbastanza difficile, passata come e’ tra varie fasi: un po’ come le fasi del lutto :dalla rabbia al compromesso alla accettazione.
Lo stesso mio modo di concepire il bdsm ha subito varie evoluzioni in tempi abbastanza ristretti. Avevo sempre pensato che, al di la’ di certe pulsioni masochistiche che avevo ben presto iniziato ad avvertire, la storia finisse lì.
Non mi aveva mai minimamente sfiorato l’idea di bdsm come appartenenza totale e l’idea di dominazione addirittura mi ripugnava. Casomai, pensavo, ero io quella che, al di la’ della pratica meramente fisica, avrebbe dominato.
DEDICATO A TE
Certe pulsioni,certe fantasie ,animano la mente di un essere umano fin dalla
prima infanzia.Lo sanno bene anche i bambini che ben presto provano piaceredi legare o di essere legati.
Altra cosa e’ il bdsm nel significato piu’ alto del termine,ossia come
appartenenza della propria persona fino alla sfera piu’ intima.Slave si
nasce o si diventa?Slave informi si nasce,ma la formazione va fatta
attraverso un percorso interiore ,a volte tortuoso,a volte doloroso,comunque mai facile.
Anche la presa di coscienza del proprio essere slave passa attraverso fasi
difficili:dal rifiuto,alla ribellione,alla accettazione finale.