…
E riprendiamo il filo del discorso dalla serata di sabato, quando incontro i miei due schiavi, al termine del loro incontro pomeridiano. È il momento della punizione. Lascio ancora la parola a Riccardo per descrivere quanto successo.
SABATO SERA
20.30 è un orario insolitamente anticipato per uno dei nostri incontri, chiaro segno che c’è molta impazienza di concludere questa bizzarra vicenda.
La fretta è confermata dal tono e dai gesti del Padrone mentre mi accoglie in casa, ordinandomi in tono seccato di spogliarmi completamente e di aspettare nel living. Con ogni evidenza il mio arrivo, pur previsto, l’ha interrotto. Mentre mi accingo a spogliarmi intravedo Melissa, non più sua moglie ma solo schiava e oggetto di piacere. Faccio appena in tempo a vedere il suo malizioso negligé nero: più che coprire, riesce solo
LE FANTASIE DI MELISSA (Parte IV)
…E prosegue il racconto di Riccardo
IL NIDO DELLA PASSIONE PROIBITA
Armeggio un po’ con la serratura. Luce: troppa; ora mezza, perfetta. Il suo sguardo un po’ mesto all’intorno sul nostro romantico nido da quattro soldi. E’ in piedi a fianco del letto. Rigida per l’imbarazzo appena vissuto sotto in pubblico; oppure per ciò che deve avvenire ora qui nell’intimità; o piùprobabilmente perché spaventata per gli eccessi a cui lei è già interiormente pronta a lasciarsi andare. Le sfilo il cappotto, ma resta una marionetta inerte, con le braccia penzoloni, con gli occhi chiusi, forse per meglio sognare il suo hotel di lusso, oppure semplicemente per concentrarsi su di sé. L’abbraccio con dolcezza, poi la stringo a me forte, e allora Melissa si lascia andare, mi abbraccia anche lei. Stiamo un po’immobili, poi comincio con carezze avvolgenti dalle spalle alla curva profonda del dorso, poi stringo forte sui fianchi: lei comincia ad ondeggiare il bacino. Mi riempio le due mani delle sue chiappe sode e la blocco contro di me: lei comincia allora a ondeggiare con il busto, seguendo una sua musica interiore e sfregando contro il mio petto i suoi capezzoli quasi fuoriusciti dalla scollatura. Qualcuno fuoriesce dai boxer: all’erta sto.
Le sue mani cominciano carezze lievi, molto sensuali. Qui la faccenda sta prendendo una piega sbagliata, minimalista, da romantici amanti clandestini, non ci siamo. Attacco posteriore più diretto della mia mano attraverso la stoffa leggera di quel suo vestitino da collegiale osé, contemporaneo inserimento della mia coscia tra le sue: lei me la abbraccia tra le spire delle sue e comincia la danza rotante e ipnotica del suo piacere. Ci siamo, la schiava tutta dedizione e martirio ci ha già salutato, Melissa la porca sta cominciando davvero a venire, nella mia direzione e alla grande. La lascio lavorare tranquilla, mi lascio andare davvero per la prima volta in tutta questa faccenda e mi godo il momento per un po’; in fondo fin qui me lo sono abbastanza meritato.
LE FANTASIE DI MELISSA (Parte III)
…
E tutto accadde come previsto! Ma a questo punto sarà lo stesso Riccardo a raccontare. Di lui ho già detto: persona colta ed elegante quanto schiavo porco e inetto. Mi scuso sin da ora per quanto egli sia prolisso, al punto che ho preferito dividere in due parti il suo bieco e sfrontato racconto. Per quanto riguarda le foto, come era da immaginarsi il porco era troppo eccitato per combinare qualcosa di buono.
Bene: la parola a Riccardo
INCONTRO CLANDESTINO GENNAIO 2007
SABATO SERA, NEL LIVING
20.30 è un orario insolitamente anticipato per uno dei nostri incontri, chiaro segno che c’è molta impazienza di concludere questa bizzarra vicenda.
La fretta è confermata dal tono e dai gesti del Padrone mentre mi accoglie in casa, ordinandomi in tono seccato di spogliarmi completamente e di aspettare nel living. Con ogni evidenza il mio arrivo, pur previsto, l’ha interrotto. Mentre mi accingo a spogliarmi intravedo Melissa, non più sua moglie ma solo schiava e oggetto di piacere. Faccio appena in tempo a vedere il suo malizioso negligé nero: più che coprire, riesce solo a mettere in mostra il suo corpo snello che pare da adolescente, anche se in realtà è una vera bomba di sensualità raffinate ed estreme.
La magnifica visione scompare immediatamente in cucina, calamitata dalla voce del Padrone. Di lei sento solo più la voce, ora stranamente mite e querula, così diversa da quella resa roca e quasi rabbiosa dalla frenesia del piacere che ho conosciuto solo poche ore fa. Lui la sta
LE FANTASIE DI MELISSA (parte II)
…
Per tutto il giorno, ieri, ho meditato sulle parole di Melissa. Non voglio e non posso non raccogliere la sua sfida. E del resto sono certo che lei si aspetti da me qualcosa. Abbiamo pranzato insieme, è stata particolarmente dolce con me, ammiccante e mi ha fatto intendere una serata piacevolmente calda. Non è che abbia qualcosa da farsi perdonare?… in effetti l’inusuale richiesta di qualche giorno fa aleggia ancora nell’aria.
Abbiamo combinato di uscire a cena con amici e lei mi ha chiesto se potesse indossare l’uovo. È bene che spieghi. La scorsa estate, le venne consegnato da
LE FANTASIE DI MELISSA (Parte I)
Le vacanze natalizie sono ormai terminate. Io e mia moglie abbiamo fatto ritorno da una piacevolmente tranquilla vacanza nella campagna francese.
La mente di Melissa, per solito inquieta e vulcanica, si è lasciata contagiare da quell’ambiente naturalmente rilassante e così abbiamo trascorso alcuni giorni di quieto vivere, rivolgendo la nostra attenzione e i nostri sensi alle bellezze della natura, passeggiando, andando a cavallo e dedicandoci ad altre amenità del genere.
Certamente tanta quiete non poteva durare a lungo. Infatti
ieri sera, a letto, la sua fantasia indomabile, resa ancor più acuta da tanto riposo, ha fatto capolino tra le lenzuola sotto le quali mi aspettava, nuda come