Ah, la tecnologia….

Per gli spanker pigri, ecco come riposarsi senza lasciare la propria amata senza la necessaria disciplina.
Una piccola raccolta sul tema “se i robot sapessero sculacciare”…..

Una mano d’acciaio

Believemethisisart!!!

Spazio al disegno e alla fantasia con le matite della dotata Mathilde Oscar, francese che alla fesse, ovvero alla sculacciata ha dedicato un simpatico quadro, raffigurato qui sotto. Per vedere le sue altre opere e contattarla, basta fare un salto qui

Il quadro di Mathilde Oscar

Un altro blog "rovente"

Non mancano in rete i blog delle “spanking models”, ovvero ragazze che hanno fatto della loro passione per l’arte della sculacciata uno stile di vita e una professione, recitando in films e posando per foto a tema. Una di queste è Amber Pixie, che si racconta nel suo blog

Amber Pixie

Ancora un’immagine dal blog di Amber Pixie

Vinca il più…rosso!

Facciamo a gara a chi ce l’ha più rosso? Sul blog di Ruby va in scena una singolare competizione: una gara a chi porta i segni migliori dell’opera del proprio spanker. E per la vincitrice, un paddle in regalo. Non ci credete? Basta guardare qui

Squilla il telefono…

Squilla il telefono:
“Pronto. – un attimo di silenzio e poi… Smack, un bacino virtuale – Amore, sei tu… Che bello, sono quasi arrivata. Aspettami al solito posto… “
Manca davvero poco. Pochi minuti, simili ad una lunga strada in salita, da percorrere col cuore in gola e col fiato spezzato dalla spasmodica attesa.
Ero in piedi, nel corridoio di quel treno, mi guardavo intorno cercando non so cosa potesse distogliermi dal pensare che mancasse davvero poco. Ma il tormentato piacere è cosi’ dolce ed inebriante che non posso fare a meno di gustarmelo sino all’ultimo.
Il capotreno annuncia la fermata: è la mia. Il treno sta via, via frenando la sua corsa, come un film in bianco e nero che racconta di quell’ ultimo abbraccio tra i due amanti , vissuto al rallentatore.
Ecco, ancora un istante e… Alt! Si è bloccato.
Mi accerto di aver raccattato tutto… Mi sembra di essere a posto… Ops, un’ultima occhiata nel mio specchietto: ammicco un sorrisetto soddisfatto e mi dico “sono davvero a posto”.
Come spesso capita, la mia è una delle ultime carrozze… Dunque, un ulteriore pezzetto di strada frapposto tra me e il mio amore… Ma non ci spaventeremmo neanche se ci fossero ulteriori mille chilometri a separarci. Abbiamo imparato ad aspettare. Anzi, me l’ha insegnato lui. Io che vorrei, sempre e in ogni caso, tutto e subito, mi trovo “costretta” a dover attendere e, talvolta, a dovermi accontentare.
Ma sento che ne vale la pena, stavolta – davvero – il gioco vale la candela.
Ebbene, sapevo che, anyway, sarebbe stato li’, in testa al binario, pronto ad abbracciarmi.
Cosi’, percorro quegli ultimi metri, con l’affanno di chi ha fretta di concludere e con la tranquillità di chi sa, che in fondo, è quasi fatta.
Riesco ad individuarlo quasi subito… Ma che dico…, subito! Lo distinguerei tra mille…
Non posso che sorridere. E non ci resta che abbracciarci.
Dio, non immaginerete mai quanto sia bello – secondo me – desiderare qualcosa… bramarla con ogni atomo del propria materia… e poi, la soddisfazione di ottenerla…è davvero magia.
“Stringimi forte” gli dico, gettandogli le braccia al collo.
“Tranquilla, sono qua “ mi risponde con quella sua solita voce che non può che infondere calma e tranquillità.