Bondage & Cibo by BondageGroup-Italy




Da una idea nata nel BondageGroup-I e realizzata, con molta precisione ed estro (bondagista e culinario), da Angeloinvolo, nell’ ultima riunione del gruppo. Anzi … penultima perchè quella di ieri sera è stata puramente culinaria, trascurando, per una volta tanto, le corde.
Incontro del 4 marzo sul tema Bondage & Cibo
Foto di Fulvio e Lazarus
Realizzazione corde & cibo di Angeloinvolo
Corpo gentilmente offerto da Monella
Testo di Angeloinvolo

Bondage e cibo … un binomio che definirei esplosivo da un punto di vista sia estetico che passionale.
Dell’ antica arte dello shibari, o megliodel Kimbaku, abbiamo tutti potuto apprezzare i significati intrinsechi che comprendono una sottile dominazione da una parte e una dolce sottomissione dall’altra, ed anche erotismo, passione. Le corde sono uno strumento che riesce a comunicare brividi, sensazioni, emozioni che definirei uniche.
L’ accostamento corde-cibo esalta le sensazioni e le emozioni sopra elencate.
Credo in tanti abbiano visto il film ” 9 settimane e 1/2 “, icona della sensualità e passionalità e tutti si siano soffermati sulle grazie di Kim Basinger, ma forse in pochi hanno apprezzato il piacevole utilizzo erotico che del cibo si può fare.
Per me la sensualità di una legatura erotica e passionale di un Karada si presta in maniera molto congeniale alla presentazione di molte pietanze facendo di un corpo bondato un vassoio o piatto da portata di ineguagliabile bellezza. In questo caso la passionalità prende forma, diventa arte, diventa una scultura umana vivente che prende forma, ma soprattutto si concretizzano in essa le fantasie più recondite del Nawashi. (artista delle corde. Nota d. R.)
Le sue mani scorrono sul corpo come a plasmare la creta, a darle forma e sostanza, fino a darle vita nella genialità di una fragola intagliata a forma di rosa, a darle un’anima proprio nel porre, come nella legatura fatta in occasione di queste foto, un cuore dolce rappresentato da un semplice creme caramel.
Si crea un rapporto molto intenso tra il Nawashi e la propria “bondagette”, un momento intenso in cui entrambi vivono sensazioni opposte per certi versi ma complementari, (chi lega vive ciò che la sua anima in quel momento vede e concretizza con le corde, chi viene legato vive e sente se stesso come non mai, essendo bendato e quindi utilizzando istintivamente quei sensi che usualmente sono lasciati in disparte per far posto a ciò che si vede), che alla fine diventano uno scambio, fra chi si dona per essere plasmato e chi legando trasmette un po’ di se stesso, della sua stessa anima.
Queste sono alcune delle sensazioni ed emozioni che suscita in me questo fantastico binomio, corde e cibo.

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