Un caro amico incontrato ieri mi raccontava con tanta felicità che finalmente aveva la sua schiava. Ha subito aggiunto che era una cosa soft ed appena agli inizi. Ma lui era raggiante.
Gli ho chiesto dove aveva trovato l’oggetto dei suoi desideri e mi ha spiegato tutto con tutti i particolari.
Tutto molto banale, ma proprio per questo lo voglio raccontare.
Lui ha circa 30 – 35 anni, libero, un tipo
normale come apparenza.
Da qualche mese era con una ragazza che lui ha definito “acqua e sapone” e dove il sesso funzionava bene, ma senza trasgressione di alcun tipo. Qualche vago accenno di lui al BDSM non è stato capito da lei.
Essendo interessato a portare comunque il rapporto su un altro livello ha colto l’occasione del Natale per un “pacco dono” con dentro un completino di lingerie raffinata, un paio di manette di peluche, un vibratore ed una mascherina.
Il regalo glielo ha dato mentre si accingevano a scopare.
La sorpresa è stata forte. Lei a dire ma noo ma non vorrai che io .. e lui sì voglio che tu ….
Così lei, dopo aver indossato i capi di lingerie, è finita legata al letto, bendata. E poi anche con il vibratore inserito che presto ha dato i suoi benefici effetti mentre lui le stringeva con una certa decisione i capezzoli e senza incontrare resistenza ma anzi solo mugolii di intenso piacere, merito soprattutto dell’oggetto vibrante.
Però il ghiaccio così si è rotto. La ragazza ha provato delle sensazioni di piacere fisico molto forte e nello stesso tempo ha mentalmente fatto un grande passo avanti verso la trasgressione SM senza spaventarsi. Anzi apprezzando e scoprendo che la trasgressione non è poi una bestia così brutta.
Gli ho augurato buona fortuna. E di fare i prossimi passi giusti come il primo.
Non so se questo è il posto giusto, ma vorrei lasciare una mia impressione, una mia fantasia. Sono una donna profondamente attirata dalla sottomissione. Cerco nel mio rapporto di coppia di trovare spazi per questo mio bisogno che non è solo sessuale e/o erotico.
Una mia fantasia che vorrei qui condividere riguarda un “oggetto” su cui molto si discute: il “burqa”, l’orribile palandrana che imprigiona le donne islamiche…Sogno di essere sottomessa ad un uomo che mi impone di indossare il burqa. Sarei obbligata e indossarlo per uscire in sua compagnia, costretta a camminare due passi dietro di lui. Mi sarebbe proibito mostrare il viso e il corpo, oggetto esclusivo del godimento del Padrone.
Il burqa mi isolerebbe da ogni contatto fisico e umano che non fosse esplicitamente autorizzato dal Padrone. Mi piacerebbe indossare, sotto il velo una specie di bavaglio che mi impedisca di parlare e che rimarrebbe completamente nascosto. Così bardata il Padrone mi porterebbe con sè, senza essere disturbato dalla mia voce o essere infastidito dagli occhi dei maschi sulla sua proprietà. Immagino anche l’abbigliamento sotto il burqa: trucco accurato e completo, biancheria intima provocante e costrittiva, qualcosa di veramente molto eccitante, ma fruibile esclusivamente dal Padrone che sarebbe l’unico a poter sollevare l’abito e accedere ad un corpo improvvisamente già quasi nudo e soprattutto completamente accessibile….
Il burqa, o analoghi strumenti di spersonalizzazione, fanno parte delle fantasie che in molti, sia Padroni che schiavi, condividiamo. Purtroppo però siamo anche tutti immersi in una realtà sociale che dobbiamo attivamente cercare di cambiare (anche) per poter essere in grado di realizzare le nostre fantasie. Ritengo allora che sia meglio ripiegare su costrizioni intime celate da una irreprensibile mise esteriore. Ti assicuro che non è da meno. Rinunciare a te stessa è bello, per te e per il tuo padrone, nel momento in cui c’è qualcosa a cui rinunciare.
Cara mia Diletta,
mi ha molto colpito il tuo messaggio. Spero tu possa crederlo ma ho imposto alla mia donna esattamente quello che hai detto tu. Non è la stessa cosa che in privato come diceva, in risposta, l’altra persona. In pubblico c’è il peso del mondo che grava sulla tua tensione emotiva. In pubblico il tuo PADRONE è PADRONE del mondo e ti espone a suo piacimento nel luogo del suo IMPERO. E’ una sorta di gogna psicologica, di dominio assoluto e supremo: gli imperatori non si nascondevano, ma anzi si esponevano e rivolgevano alle masse, quando imponevano col braccio il proprio comando. Come in tutte le cose c’è chi si ferma a dominare su una provincia della spiche, chi su un piccolo impero, altri su una contea e solo pochissimi possono regnare su tutto!
Ciao Diletta ho letto altri tuoi post decisamente interessanti ma non so come contattarti mi dai un modo per farlo ? seagull2011@hotmail.it
Cara Diletta il tuo racconto e la tua fantasia è veramnte entusiasmante credo che una situazione cosi come descritta sarebbe il desiderio di tanti Padroni non ti nascondo che una donna da bardare è tra i miei desideri chissa se in futuro la cosa potrebbe concretizzarsi … 🙂 …Ciao.
Purtroppo anche io ho provato qualcosa di simile ma non ho trovato terreno fertile, anzi….sono passato per depravato. Purtroppo alcune donne non riescono a lasciarsi andare in questo genere di gioco perché si sentono giudicate.
Alla prossima occasione eviterò le manette ed userò un filo di lana. La farò godere obbligandola a rimanere ferma per non rompere il filo (pena la punizione) …..
Devi avere pazienza e coinvolgerla mentalmente passando per altre strade, devi trovarla tu la strada. Nessuno può dirti come, solo tu sai toccare le corde giuste.