Espressioni nello spanking – 1

Il rossore diffuso della sculacciata manuale, le strisce larghe di uno strap, i sottili e nitidi solchi di un “cane” sono le prime cose che l’occhio di chi ama lo spanking vede.
Ma c’è anche un altro “viso” che merita attenzione ed è il … viso. Le sue espressioni sono fonte, per chi guarda, di altrettanta eccitazione.
Ma quale espressione? Quella della sofferenza per i colpi incessanti che arrivano? Sì, forse. Ma ci sono anche tante altre espressioni che denotano altrettanti stati d’animo diversi.

La mano o lo strumento che percuote un paio di natiche sono in grado di suonare varie sinfonie ed il viso è come una cassa Bose che trasmette queste magiche onde.
Al bando queste digressioni quasi poetiche che non sono pane per i miei denti.
Andiamo al sodo cioè alle sode natiche e da lì al viso.
Per schematizzare ho individuato 9 tipologie.
Eccole qui senza un ordine preciso:
-la finta ingenua
-ohh sììì … ancora
-la cosa mi riguarda poco
-ahii … ma non è così terribile
-che male ma voglio resistere
-sì, me le merito tutte
-dio che maleeee cane
-monellacce
-enigmatiche

Per non appesantire troppo l’intervento sul blog le devo suddividere.
Oggi va di scena l’ingenua.

Quella che finge sorpresa nel sentirsi sculacciata. Quella che finge di non capire quando lui la tira con decisione mettendola sulle sue ginocchia sollevandole la gonna; lei a dire ma “cosa fai?” come se non l’avesse capito. Ma meglio fingere di non capire per evitare così qualsiasi resistenza anche minima. Quella che alla fine della sculacciata dice che una donna non si batte nemmeno con una rosa fornendovi così la possibilità della battuta “ma con la mano o un buon paddle sì, eccome”.

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