Una sera mi arrivò un messaggio…era una 45enne contattata su una chat.
Il tono della sua mail non lasciava dubbi…la signora aveva voglia di incontrarmi ed era mooolto ben disposta.
C’era un problema, Paola (così la chiamerò) era sulla sedia a rotelle, aveva perso l’uso delle gambe durante un grave incidente.
Certo, la situazione per me era inusuale, ma se Paola aveva bisogno/voglia di me,allora non mi sarei certamente tirato indietro.
Una sera l’andai a trovare. Paola viveva da sola in un appartamentino carino.
Ci presentammo ed iniziammo a parlare e a raccontarci un pò di cose.
Come già detto, Paola era su una sedia a rotelle, aveva avuto un grave incidente d’auto, quando era una bella e giovane donna, nel pieno delle forze e felicemente sposata.
Nella lunga degenza, tutto precipitò ed anche il marito se ne andò.
Ora Paola sta bene, ma purtroppo non ha più l’uso delle gambe. Collabora con uno studio di commercialisti e può coltivare la sua grande passione: il computer e internet!
Passati i primi momenti di leggero imbarazzo, normali tra due persone che non si conoscono, l’atmosfera si fece tranquilla, rilassata e mentre guardavo sue foto (molto belle) di quando era ragazza, le dissi se aveva voglia di fare qualche gioco sul suo bel lettone.
Lei accolse la proposta con piacere e si andò a preparare in bagno.
Dopo un pò usci, era completamente nuda! Risaltavano due belle tettone ed un folto ciuffetto di peli tra le cosce.
La aiutai a stendersi sul letto e mi spogliai anch’io, poi presi a succhiare avidamente e a mordicchiare quelle belle tettone, senza ovviamente trascurare capezzoli!
Ben presto la sua passera divenne bagnata, scivolosa ed io presi ad accarezzarla fuori e dentro con decisione ed eccitamento.
Pochi secondi e Paola era già al capolinea, un urlo e l’orgasmo arrivò veloce ed intenso.
Non avevo mai visto tanta velocità! La voglia, l’eccitamento e la fame di sesso di Paola erano davvero notevoli ed inusuali.
Ora ero diventato un suo strumento di piacere, lei, oramai scatenata e senza freni, mi incitava, mi incalzava…io ero un pò disorientato, non mi aspettavo tanto furore.
Dopo il primo orgasmo altri ne giunsero e finalmente anch’io lo raggiunsi, mentre Paola avidamente mi stava succhiando il pene turgido.
Ora la fame di di Paola, forse atavica, si era placata e subentrò uno stato di rilassamento e di calma.
Tutto era finito e dopo un pò la salutai e me ne ritornai a casa.
Ricordo Paola che mi disse:
– ciao, sono stata bene, mi raccomando, torna a trovarmi!
Confesso, la serata fu abbastanza faticosa, ma ne valeva la pena; se non altro, ho dato un pò di felicità ad una donna troppo bersagliata dalla cattiva sorte.
MasterGiò
mail: arriba1@virgilio.it
“…se non altro, ho dato un pò di felicità…”
e a te stesso con questo ti sei dato del vero stronzo, scusa se te lo dico.
è un buon samaritano
Stronzo mi sembra un complimento!
in effetti io ho percepito questo incontro come un fioretto fatto, in quanto la situazione mi sembrava oggettivamente difficile, magari col tempo ci si abitua… forse, chissà
in quanto allo stronzo, tutto è relativo e ognuno è giusto che la pensi come più gli piace
Lascia che ti dica una cosa, se pensi di aver vinto l’orsacchiotto come miglior “Master” ti sbagli di grosso.
Spero solo che “Paola”non legga mai quello che hai scritto!
Belle
un suggerimento: lascia perdere i fioretti e le buoni azioni, meglio tu ti dedichi ad altro! Se fossi in te stenderei un velo pietoso perchè ad ogni intervento ti impantani sempre di più
MastrGiò, che profonda filosofia, ognuno è giusto che la pensi come più gli piace. Delle serie le scoperte delle americhe.
Personalmente trovo veramente da stronzo non certo scoparsi una donna paraplegica, e nemmeno il fatto che proprio il suo essere paraplegica possa essere il fulcro di una fantasia sessuale, e nemmeno il fatto ipotetico che una tale fantasia ruoti intorno a una totale fantasiosa “scorrettezza” nei confronti della donna in questione in quanto paraplegica. Tutto questo e più mi andrebbe benissmo, anzi è una situazione pochissimo esplorata e molto interessante.
Solo che tu rovini tutto.
Quello che trovo davvero patetico è il tuo finalino, di cui nemmeno ti rendi conto. Quando dici che “se non altro… almeno ho dato felicità eccetera”, vuole dire (mi pare): mi sarò scopato una storpia, mi ci sono pure sbattuto, ma questo mi fa sentire incredibilmente generoso e buono, quindi siamo in pari. Ma in pari de che? E’ così che si scopa? Dico io!!
Il tutto significherebbe poi che tu hai dato felicità a lei molto più di quanto lei possa mai darne o abbia dato a te (tutto da dimostrare). Molto meglio sarebbe stato dire, me la sono scopata e che avesse o meno le gambe non me ne frega un cazzo, dato che NON ero lì a fare opere di bene, ma, appunto, a scopare.
Alla fine mi sembra una idea deprimente dello scopare, come maniera di migliorare o correggere la considerazione di noi che hanno gli altri. Infatti sei venuto a raccontarcelo sul blog. Tutto contento. Certo io ti invidio perché magari poi avrei voluto esserci lì io al posto tuo (non so, immagino) ma penso che poi ne avrei fatto un racconto ben diverso.
“Molto meglio sarebbe stato dire, me la sono scopata e che avesse o meno le gambe non me ne frega un cazzo, dato che NON ero lì a fare opere di bene, ma, appunto, a scopare”
questo è quello che pensi tu
mi permetti invece che io possa pensare una cosa diversa?
il mio pensiero, che vi piaccia o no, è quello che ho detto:
io sono andato a trovarla nn per scopare, ma per fare un’opera di bene
Chiaro? Che vi piaccia o no
Ora ti spiego perché sei uno stronzo. Tu hai scritto che lei ha una << grande passione: il computer e internet!>>. Dunque è facile che possa leggere quanto tu hai scritto su questo sito che è tanto frequentato. E cosa pensi che lei possa provare nel leggere che tu hai fatto tutto solo per compassione?
Una vera coltellata nello stomaco. Bravo. E tu saresti un samaritano?? Ma fammi il piacere…..
Ti sei meritato ciò che ti hanno scritto prima di me altri ed altre. Rispondi se sei capace, stronzo.
Ernesto Fiori (Pinerolo)
Non so perchè nel mio commento qui sopra è sparito il pezzo tra virgolette tratto dal tuo testo del buon samaritano dove dici che lei aveva una grande passione: il computer e internet!
Ciò che appunto rende probabile o comunque possibile che lei legga di essere stata considerata in quel modo.
Non è importante come tu ti senti ma come lei si sente.
Se non hai capito questo sei uno stronzo.
Ernesto Fiori
ecchime!!
questa sarà la mia ultima replica in quanto nn sono minimamente interessato a proseguire questa discussione.
Quello che posso dirti è che lei si è sentita bene:
questo era lo scopo che mi era prefisso e che ho ottenuto.
Ciò ha fatto sentire bene anche me e mi ha gratificato.
Se lei leggesse cosa penserebbe?
(a parte il fatto che non ho messo (ovviamente), nè nome, nè indirizzo…forse potevo sorvolare su dei dettagli, ma se racconti una storia i dettagli sono importanti)
Non ne ho la minima idea, e non ha ha la minima importanza perchè sarebbe una situazione nuova, una situazione del presente (o del futuro).
La situazione che ho raccantato invece fa parte del passato
ed è pertanto immutabile, immodificabile, incancellabile.
Chiaro?
In merito infine all’epiteto con cui ti piace apostrofarmi, devo ritornare ai tempi, ormai lontani, dell’asilo: chi lo dice lo è 100 volte più di me! 🙂
Ernesto, stammi bene e …rilassati