Se digitate su Google “perversioni willi pasini” trovate al primo posto questo scritto del più famoso ed accreditato studioso di sessuologia.
“Le parafilie o perversioni sessuali sono comportamenti, impulsi o fantasie di carattere sessuale indispensabili all’eccitazione che coinvolgono oggetti inanimati, bambini o persone non consenzienti.
Questi comportamenti sono sempre presenti nell’attività sessuale del soggetto e producono sofferenza o umiliazione di se stessi o del partner.
Le attività parafiliache generalmente rappresentano dei veri e propri reati perseguiti dalla legge, come ad esempio la pedofilia, il sadismo o il masochismo sessuale.
Le perversioni di cui parleremo, e che io definisco perversioni hard, sono presenti quasi esclusivamente fra gli uomini (98%); questo dato sembrerebbe dimostrare che le donne non sono perverse. In realtà, le perversioni femminili si esprimono attraverso altre modalità e vanno pertanto cercate in ambiti diversi da quello prettamente sessuale.
Le perversioni che tratteremo di seguito sono le più diffuse, ma ne esistono moltissime altre come,ad esempio, la scatologia telefonica (telefonate oscene), la zoofilia (avere rapporti sessuali con animali), la coprofilia (eccitarsi facendosi defecare addosso), l’urofilia (eccitarsi facendosi urinare addosso), la clismafilia (eccitarsi attraverso l’uso dei clisteri), ecc. Tutti questi comportamenti possono assumere un carattere compulsivo e coatto, come avviene nelle perversioni hard, oppure rappresentare una forma di sperimentazione e di gioco e quindi essere considerate delle perversioni soft.”
Dunque – grazie Willy – che siamo pervertiti ma solo in modo … soft. Sei troppo gentile. Insomma sempre pervertiti siamo, ma non siamo più incasellati nella stessa categoria del serial killer che, in modo compulsivo, sevizia.
Abbiamo fatto un passo avanti. Qualcuno di noi si sente di ringraziare?? Io no!
La scuola di Willi Pasini è quella che in questi mesi si sta dando molto da fare per capire il fenomeno dell’SM ed ha cercato contatti per avere informazioni sul nostro mondo da chi ci vive dentro.
Giusto approccio ma sull’intera operazione – spero di sbagliarmi – resto scettico. Per quale motivo?? Perché temo che ciò che possa risultare accreditato ufficialmente alla fine del lavoro sia un misto tra le nostre teorie e le loro. Francamente non mi sento di dare / fare alcuna concessione verso coloro che, dalla loro prima esistenza, hanno avversato con ogni mezzo e forza il nostro mondo e che hanno contribuito a far sentire “malati” migliaia e migliaia di persone che sentivano dentro di loro qualche passione SM. Ciò prima che io con le riviste e poi internet riuscisse a far comprendere a queste persone spaventate dalle loro pulsioni che non erano soli e che, se rispettavano quelle 4 Regole fondamentali, tutto era lecito, sano, non problematico. Insomma non malati e nemmeno pervertiti. Né hard né soft. Caso mai solo “diversi”, ma senza che a questo concetto della “diversità” si dia tutti quei significati che poi portano ad autocompiangersi e a sentirsi veramente … diversi. Dall’etichetta di diversi nasce poi la necessità di radunarsi perché tra diversi ci si raduna insieme per fare gruppo e ritrovare sicurezza. (gay docet)
Da qui la voglia per qualcuno di ri-tornare a dire vecchi ritornelli già visti e stravisti nel mondo SM italiano del “ma allora associamoci che l’unione fa la forza”.
NO. La nostra forza è nell’essere ovunque!
Non un Ente con sede in via XY e con i suoi associati (che saranno sempre una esigua e non rappresentativa minoranza), ma una forza multipla che è ovunque senza che nessuno abbia la esatta conoscenza di dove siamo, quanti siamo, chi siamo.
Ma ci siamo. Alcuni visibilissimi, altri visibili, altri meno. Ma si deve sapere che anche quelli non visibili ci sono. Per questo internet con mille forum dedicati all’SM, chat ecc aiuta tantissimo e un sito grande come gabbia se non ci fosse bisognerebbe inventarlo subito.
Dunque nessuno si nasconde a mo’ di carbonaro, ma meno ci si etichetta meglio è.
In questo siamo diversi. Diversi dai gay, diversi dai trans che hanno necessità obiettive di fare gruppone e di premere per giuste rivendicazioni in tema di modifiche legislative o di nuove leggi.
Nessuno nel mondo SM fa il carbonaro e se c’è da andare alla festa X, fare l’iniziativa Y, ognuno di noi, compatibilmente con i suoi impegni, la sua forza, la sua possibilità di muoversi, la sua voglia, ci va ed è bene che metta la testa fuori dal guscio.
Ma la cosa più importante è che la “Big Bang Community” (comunità frazionata ed in continua espansione) ci sia come infatti c’è.
Il nostro mondo SM lo chiamo Big Bang Community che rende bene l’idea di questa esplosione di forza creativa che non è possibile incasellarla in qualsivoglia istituzionale comunità.
Galassie che vanno, pianeti a volontà sparsi ovunque.
Questa è la nostra vera forza!!
Teniamocela stretta.
E’ quella che ha anche spaventato e dato molto fastidio a chi fa e gestisce i criteri per decidere
ciò che è sano e ciò che è mentalmente malato.
Ha spaventato la politica perché la ricerca del consenso che è alla base della filosofia SM, non è alla base del vivere su questo pianeta dove comunque il rapporto di forza è quello che vale nei rapporti internazionali, nella vita lavorativa, nella vita politica, nella famiglia ed in generale nella società.
Ha dato fastidio ai media perché non offriamo grandi spettacoli alla gay pride ed abbiamo una nostra dignità che porta ad evitare di fare grandi chiacchiere con la stampa che – caso Mosley ancora docet – è sempre in caccia di scandali e la corretta informazione, salvo alcune chiare eccezioni, è invece un puro optional.
Galassie che vanno, pianeti a volontà sparsi ovunque. Come a dire che Andrea della porta accanto e Andreina del piano di sotto possono essere dei nostri. Chi lo sa. Ed anche questo spaventa chi non è della comunity e sa che quei matti dei sadomaso sono sempre di più. Sparsi ovunque. E pronti a corrompere Giovanni dell’ammezzato e Giovanna della mansarda.
condivido tutto e mi sono venuti i fumi in testa nel rendermi conto da che gente siamo circondati. Verissimo! Mi piace anche quella espressione di bigbang comunity che rende l’idea che noi non saremo mai una entità unica e che siamo tanti piccoli gruppetti o isolati ognuno per conto proprio. PERò siamo in espansione come il cosmo dopo il bigbang
mi sapete dire perchè quelli che hanno studiato piscologia ce l’hanno tanto con noi? Io sono andata dallo psicanalista per 2 anni ma non ho mai parlato di queste cose un po’ perchè non ne sentivo l’esigenza e ero andata per altri motivi e un po’ perchè quella volta che dissi che ero stata in un club privé con un mio amico mi aveva parlato per tutto il resto della seduta di sesso facendomi sentire sporca.
Un mio amico gay lather mi ha raccontato cose oscene del suo rapporto con lo psicologo per via delle sue abitudini sessuali.
Che questo lo voleva a tutti costi convertire perchè altrimenti sarebbe stato male tutta la vita.
Allora io mi chiedo perchè tanto accanimento con noi. Forse qualcuno di vedute aperte c’è ma sono rari.
ho personalmente vissuto una lunga analisi, di scuola freudiana, all’interno della quale ho portato il BDSM.
quando ho iniziato il percorso analitico il termine BDSM era per me semplicemente un acronimo di una serie di cose che ritenevo essere anni luce lontane da me e decisamente appartenenti ad un mondo di gente malata…e io, ovviamente!, non ero malata.
piano piano col proseguo della ricerca di me stessa alcune pulsioni sadiche sono affiorate e, seppur con grane difficoltà e imbarazzo, ne parlai col mio analista. lo conoscevo già da anni e sapevo che non si sarebbe messo a farmi la morale. e così fu. non solo non mi fece la morale e mi spiegò quanto fosse importante l’aver recuperato dentro di me questo aspetto per così tanti anni represso ma mi esortò a sperimentare. gli dissi, fra le lacrime e terribilmente confusa, che io non volevo fare male a nessuno e che non volevo essere sadica e che solo le persone malate fanno del male agli altri. a questo punto mi spiegò (molto ma molto sempificando e sintetizzando) che il sadismo fa parte di ognuno di noi e che ognuno di noi lo applica quotidianamente nella sua vita senza però rendersene minimamente conto: queste sono le persone malate, malate di inconsapevolezza, la malattia più insidiosa.
mi disse anche che l’essere stata in grado di ri-conoscere dentro di me questa pulsione mi poneva in una posizione di controllo rispetto alla pulsione stessa.
a distanza di anni, ogni volta che faccio outing senza sentirmi affatto malata e spesso osservando, divertita, le patte dei ‘sani’ che si gonfiano, ringrazio di avere avuto un analista illuminato, un libero pensatore con due palle tante fra le orecchie, capace sia di ricordarsi che perversione è solo questione di punti di vista e non una verità assoluta e sia di pensare che chi crede di avere la verità assoluta dovrebbe fare un saltino da un buon analista.
dimenticavo.
per avere l’altra parte della campana, il signor analista, oltre che parlare a lungo con me dell’argomento, si è letto parecchio di quanto scritto su gabbia e su altri siti a tema, compreso il libro di ayzad: chissà se il willy nazional popolare si è mai preso questa briga.
Hai assolutamente ragione. Io stesso mi sono chiesto (e molte volte continuo a farlo) se sia un pervertito al pari di chi stupra e/o commette atti di pedofilia.
Poi però ho capito che una perversione è solo un modo diverso di vedere (o fare) qualcosa e che se si rispetta la persona e il libero arbitrio del partner, il problema in realtà non esiste. Nel’600 additavano come pervertito chi godeva nel fare e ricevere il sesso orale. Oggi questa pratica è diventata uso comune. Lascerei però da parte il caso Mosley che ha disgustato anche me. Il problema non fu che aveva organizzato un party SM ma che lo aveva organizzato in modo tale da ricordare i vecchi fasti di famiglia (per chi non lo sapesse il padre di Mosley era un fervente fascista con amicizie ai piani alti del Terzo Reich).
Non credo che Pasini possa definirsi il più “famoso ed accreditato” studioso di sessuologia.Sempre che con il “famoso ed accreditato” intendiamo “autorevole”.Scrive su qualche settimanale femminile,va alla tv,ma mi piacerebbe (e forse mi prenderò la briga di farlo),vedere su quali riviste scientifiche del settore scrive,come è considerato dalla comunità scientifica dei sessuologi.Perchè per uno scienziato questo conta.Come diceva Einstein ,più si diventa famosi,più si diventa stupidi.Ho letto delle affermazioni dello psichiatra Alberto Caputo nei riguardi del BDSM o SM in genere di tutt’altro tono.
Per concludere,Fulvio ha fatto benissimo ad evidenziare e a contestare le parole di Pasini.Ma non confondiamo autorevolezza con popolarità.L’autorevolezza di Pasini,nel campo della sessuologia mondiale,è tutta da verificare.