L'ATTESA

A sorpresa domenica ci incontreremo.
Non me l’aspettavo, un tuffo al cuore leggere la Sua mail con “l’invito”: Se
puoi, faremo una sessione extra…”
Immediata la riposta delle mia mente, e del mio corpo.
Un brivido di eccitazione, voglia di toccarmi ma l’ordine è chiaro: NESSUNA masturbazione fino ad allora.
Se posso venire? Certo che posso.
Posso.
Posso.
Da ieri sera è iniziata l’attesa.
Mi piace l’attesa di un incontro, ed io sarò attesa fino a domenica.
Mi piace aspettare il giorno, il momento, essere dentro il tempo che passa con il pensiero del “gioco” con Lui che si fa piu’ vicino.
Il desiderio, l’ansia, l’eccitazione, il timore che sento dentro di me.
Sentire e cullare quel po’ di paura che provo nel ripensare a quel ” ti voglio fare molto male” che mi ha scritto.
Il cuore che aumenta i suoi battiti, farfalle nello stomaco, desiderio.
Leggo e rileggo il Suo messaggio, e so che ne arriveranno altri, è Maestro nel tenere alte le mie sensazioni, nel farmi essere solo attesa.
Attendo.
Faccio le cose di tutti i giorni, ma attendo.
La mia mente è già lì, è già un po’ Sua.
Lavoro, parlo, sorrido, esco, ma sempre una parte di me aspetta, attende.
Conto i giorni, poi conterò le ore, poi i minuti.
Il mio pensiero è lì, ad una porta che si apre, il mio pensiero è alle Sue mani sul mio corpo, il mio pensiero è al dolore che mi dà, alle parole che mi dice, al mio piacere e dolore sempre piu’ legati da una sorta di indescrivibile magia.
Mi sfioro, mi accarezzo, mi “stropiccio”, ma l’eccitazione non si placa, se non per brevi attimi.
Io attendo.
Aspetto le Sue punizioni, le Sue torture.
Le desidero. Ora che so che l’incontro è vicino le desidero sempre di piu’, come una terra secca desidera l’acqua.
MI piace l’attesa, questa attesa. Pensare alla strada che farò ,alle persone che incontrerò, a questa gioia segreta che mi porto dentro. Guardare le persone e domandarmi se fra loro c’è qualcuna che come me va ad un incontro “speciale”, ad una “sessione”.
Sorridere da sola.
Le domande solite: ” Ce la farò? Riuscirò? Saprò chiedergli ancora piu’ dolore?”
Intanto io attendo, e mi cullo in queste sensazioni, in queste emozioni.
Ci navigo dentro, come fossi sul mare.
Le prolungo volontariamente perdendomi nei miei pensieri, immaginando quello che mi farà, fantasticando su quello che non mi ha ancora fatto.
Penso ad una porta che si apre, a Lui lì.
” Ti voglio fare molto male sai, male come ancora non ti ho fatto”.
Brivido, paura, ansia, eccitazione. La Sua eccitazione, la mia.
Eccitazione.
” Fammi tutto il male che vuoi”.
Ora sono solo attesa.
Conto i giorni, poi conterò le ore, poi i minuti.
Domenica l’attesa sarà finita.

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