Le vacanze natalizie sono ormai terminate. Io e mia moglie abbiamo fatto ritorno da una piacevolmente tranquilla vacanza nella campagna francese.
La mente di Melissa, per solito inquieta e vulcanica, si è lasciata contagiare da quell’ambiente naturalmente rilassante e così abbiamo trascorso alcuni giorni di quieto vivere, rivolgendo la nostra attenzione e i nostri sensi alle bellezze della natura, passeggiando, andando a cavallo e dedicandoci ad altre amenità del genere.
Certamente tanta quiete non poteva durare a lungo. Infatti
ieri sera, a letto, la sua fantasia indomabile, resa ancor più acuta da tanto riposo, ha fatto capolino tra le lenzuola sotto le quali mi aspettava, nuda come
d’abitudine e obbligo.
“Vedi, mio amato Padrone,” ha esordito candidamente “mi piacerebbe mostrarti tutta la mia fedeltà di schiava.”
Innanzi a tanto zelo accettai di ascoltarla. Cominciò a strusciarsi sul mio corpo con la fica glabra, come si conviene ad una schiava ben addestrata.
“Mettimi alla prova, Signore” proseguì con voce flautata, “ mi piacerebbe andare a letto con un altro uomo e dimostrarti come il mio animo sia refrattario ad ogni piacere a meno che non sia tu a procurarmelo”
Per la verità la mia schiava è stata concessa sessualmente altre volte, ad altri uomini e donne, nell’ambito di giochi SM ma sempre in mia presenza e ogni volta ha sempre dato bella prova di sé e della sua incontinenza sessuale.
Rimasi perplesso ma, prima di poter aggiungere qualcosa, l’impudente prosegì: “…magari da sola, io e lui.”
Pronunciò queste ultime parole tutte d’un fiato. Oh, povera piccola schiava. Immagino quanto questa richiesta sia costata al suo animo puro…
Ma al peggio non c’é mai fine: “… magari in un alberghetto delizioso, sul lago” puntualizzò quasi distrattamente.
Di fronte al mio silenzio, proseguì, cavalcando l’eccitazione e simulando un imbarazzo che avrebbe meritato una buona dose di vergate sin da subito: “pensa, Padrone. Io sarei là, nuda di fronte a lui che cerca di violare il mio corpo e la mia devozione nei tuoi confronti, forse riuscirebbe anche a scoparmi… ma io non godrei poiché i miei pensieri, anche allora, sarebbero rivolti solo a te.”
Insomma, una sorta di martirio, in mio nome: che schiava virtuosa, quale dedizione alberga in lei. In altre parole, che troia invereconda!
Mentre parlava, potevo avvertire tangibilmente la sua eccitazione, i capezzoli turgidi che sfioravano la mia pelle e le sue cosce dischiuse che si avvolgevano su di me.
A questo punto è bene dire che il percorso compiuto insieme a mia moglie nell’ambito di quello che per molti rimane confinato nell’immaginario erotico è davvero lungo e fantasioso. Esso ha contribuito a rendere unico il nostro rapporto di coppia e posso dirmi davvero fortunato di poter condividere la mia vita con lei. Melissa è una compagna adorabile, una donna realizzata sul lavoro, che ha l’eccezionale capacità della metamorfosi non schizofrenica, essendo in grado di condurre praticamente, e con equilibrio, due vite parallele. Infatti accanto alla donna caparbia e concreta, si staglia una femmina votata al piacere più intenso e creativo.
Io credo proprio che avremo occasione su queste pagine di raccontare le nostre esperienze davvero magiche.
In ogni caso, pur conoscendola molto bene, confesso che questa sua fantasia mi aveva colto di sorpresa: era il caso di fargliela pagare, e a caro prezzo.
Le dissi molto pacatamente quanto apprezzassi la sua vocazione al sacrificio, il suo desiderio di dimostrarmi il suo attaccamento ma fui molto deciso nello spiegargli come un’esperienza del genere potesse nuocerle, farla sentire sporca – usai proprio quest’espressione – e dunque di lasciare questo tipo di proponimento al mondo delle fantasie. No, non era proprio pensabile una cosa del genere.
Lei rimase un attimo pensosa, quasi sorpresa e quindi si voltò dall’altra parte per prendere sonno o il filo dei suoi pensieri.
comment
era il caso di fargliela pagare, e a caro prezzo……a quando l’adeguato continuo?
Spero presto, molto presto!
che banalità