Paula Meadows: primadonna dello spanking

Questo articolo in parte non è farina del mio sacco. Ho tradotto e mi sono limitato a togliere, rendere più scorrevole un testo, aggiungere qualcosa di mio. Nonché corredare con foto e illustrazioni che si riferiscono alla persona che qui mi piace presentare a chi non la conosce. E rammentarla a chi la conosce, ma da tempo non vede più nulla di suo né su riviste né in internet.
Di solito si commemorano le persone morte. No, Paula Meadows è viva e vegeta ma ha solo deciso, esattamente 1 anno fa, di ritirarsi a vita privata.
In alcuni decenni di sua presenza sulla scena dello spanking ha lasciato molto. Una bellissima presenza e in questo articolo si cerca di mettere in luce ciò che ha fatto con coraggio e passione.
Sottolineo il coraggio. Una donna che non si nasconde e appare con la sua identità e volto in tante foto, filmati e che ha firmato migliaia di suoi disegni. Tutto a tema spanking.
La sua patria: dove se non l’Inghilterra, terra così fertile per la sculacciata … appunto … the spanking.
Di lei lo storico d’arte Victor Arwas ha
scritto: “Seria e coscienziosa come artista, è anche una introversa spiritosa e amante del divertimento che paradossalmente può trasformarsi in una grandiosa esibizionista.”
Esibizionista di certo e anche al massimo tanto che anche nelle sue raffinate illustrazioni spesso il volto della protagonista sculacciata è proprio il suo. E ricorrente è anche il tema della protagonista sculacciata davanti a molti che osservano (una platea, una classe, una piazza ecc). Dunque voyerismo ed esibizionismo come è giusto che ci sia nei giochi SM.
Nessun pudore dunque a dichiararsi e far vedere il suo lato sottomesso. Quanta differenza con altre donne che, se compaiono con il loro volto, è per mostrare il loro lato dominante, la loro supremazia su uomini e donne, la loro forza.
In una società che sempre premia la forza (e la sua esibizione), mostrare invece la sottomissione è atto di sicuro coraggio.
Paula Meadows, o Lynn Paula Russell per usare il suo vero nome, artisticamente nasce in campi ben diversi dallo spanking.
A vent’anni il teatro ebbe una parte importante nella sua vita e per sei anni lavorò come attrice professionale recitando in piccoli teatri apparendo anche in TV.
Nei primi anni ’70 partecipò al tour nazionale di Hair dove apparve sul palco nuda per la prima volta e trovò l’esperienza liberatoria.
Alcuni anni dopo Paula tornò al suo primo amore, la pittura, inizialmente facendo le illustrazioni per un libro per bambini intitolato ‘Oltre le montagne della mezzanotte’ ‘Beyond the Midnight Mountains’ scritto dal marito. Continuò poi dipingendo una serie di ritratti per artisti di teatro e locandine per spettacoli dello West-End e Broadway ma con gli anni ’80 trovò una nuova strada nell’illustrazione erotica.
In quegli anni scopre anche il fascino profondo del “misterioso mondo erotico dell’ Histoire d’O, e prova l’intensa emozione di vivere alcune di queste fantasie.
A 30 anni ha la prima esperienza con la bacchetta che apprezza “come una papera l’acqua”, sebbene non fosse particolarmente interessata a fantasie di punizioni scolastiche.
Lei racconta: “… avevo già scoperto il mio interesse per la frusta da cavallerizzo, lo strap e il martinet ma adesso ho scoperto di non essere sola in questo interesse. Analizzando la cosa ora devo dire che stavo disperatamente cercando di togliermi tutti i miei complessi sessuali che sembravano avere una forte presa su di me, per quanto cercassi di combatterli.”
Nel 1980 appare per la prima volta in un video sexy intitolato “Truth or Dare” e così viene alla luce la nuova Paula Meadows dando inizio ad una nuova carriera.
Il video ebbe una favorevole recensione da parte di Tuppy Owens su Sex Maniac’s Diary, (vedi nota 1) e questo la catapulta in una realtà dove divertimento e ma anche il business trovano una loro unione.
Interpreta alcuni film per adulti sia in Europa sia negli Usa e viene definita come “una buona attrice, molto espressiva e molto erotica perfetta per quel tipo di ruoli, portando caldo erotismo nelle parti che lei faceva assolutamente sue.”
Ma ciò che ci interessa di più è la sua partecipazione ad un paio di film con scene di spanking e di whipping. Nel 1983 “You’ll Love the Feeling” e dopo alcuni anni “The Kane Assignment”. In quest’ultimo veniva sculacciata da un’altra icona dello spanking femminile prima di partecipare ad una sessione di sesso lesbico per venir poi frustata dal fotografo che riteneva fosse lì a riprendere la scena.
Sempre in quegli anni Paula era stata ad Amsterdam per partecipare ad un film in cui era l’oggetto di quello che descrisse come “la più lunga e dolorosa sessione di frustate ” della sua vita, che le erano state inferte con una selezione di “formidabili strumenti”.
Il film era intitolato “To Ride a Tiger” e, nello stile di un documentario rappresentava una famosa dominatrice olandese, Monique Von Cleef. (vedi nota 2)
Paula interpretava il ruolo di una giovane artista che voleva esplorare il suo interesse per il dolore e l’umiliazione e nel corso del film si sottoponeva a numerose sessioni di dominazione e tortura leggera per mano della Von Cleef.
Il suo commento: “… diventare ‘O’ per un giorno è stata un’esperienza tremendamente liberatoria”.
Sempre nello stesso periodo (1982) Paula inizia la collaborazione con la più importante e famosa rivista di spanking: Janus.
Le sue illustrazioni si affermano subito catturando l’attenzione dei lettori. Scene di spanking la cui veridicità tradisce la vera e sincera passione di Paula per l’argomento trattato.
Appare anche in foto messe a corredo di racconti e in breve è una icona dello spanking.
Nel 1985 va a New York, come aveva fatto molte volte intendendo fermarsi per qualche settimana ed invece vi rimane per molti mesi.
Lì trova un ambiente molto fertile. E’ la protagonista di alcuni film, si fa intervistare da alcune TV via cavo, accetta di illustrare storie e pubblicazioni. Racconta di essere andata alcune volte all’Hellfire (vedi nota 3) ma lo trova troppo crudo.
Al ritorno da New York pubblica su Janus 50 il reportage della sua avventura americana. Un reportage che ricordo di aver letto e trovato interessante quanto eccitante.
L’editore di Janus non si lascia sfuggire una collaboratrice cosi preziosa e divenuta cosi famosa in Europa (Janus viene venduto in molte copie anche in Italia ed io … non mi perdo una copia) e anche negli States. Quando dunque egli apre la nuova testata Februs, affida tutta la parte editoriale a Paula che continua ancor di più a sfornare illustrazioni sempre più raffinate.
La rivista ottiene un successo incredibile e surclassa in termini di vendita tutte le altre del settore.
A differenza di altre riviste, Februs era focalizzato su aspetti spontanei ed erotici dello spanking, piuttosto che nel suo uso disciplinare e forniva per la prima volta una rivista sullo spanking rivolta anche alle donne e non solo agli uomini.
Le sue illustrazioni non escono solo sulle riviste Janus e Februs ma anche su Kane e Fessée. Da non dimenticare poi i lavori per molti libri come “Sexcitement” con venti illustrazioni a colori , “The Illustrated Book of Corporal Punishment” in cui il testo e molto illustrazioni sono sue, “Painful Pleasures” ed infine “The Janus Collection” con più di cento suoi disegni dove ricorda gli anni come illustratrice e modella per Janus.
Ma c’è un termine anche per le cose belle. Nel 2003 la rivista – con l’incalzare di internet – chiude con il numero 48.
Paula si ritira dalla scena sia come artista che come partecipante. Nelle sue parole:
“Sento di aver scavato profondamente nelle mie fantasie sessuali e adesso devo fare un passo indietro per pensarci e capire di che cosa si è trattato!”
Come per tutti i veri artisti a lei sono state dedicate – e tuttora – mostre come alle Larmes D’Eros di Parigli o in numerose gallerie di Londra.

 

Nota 1
Monique Von Cleef
E’ la più celebre e affermata Mistress degli anni ’50 e ’60. Olandese, infermiera e poi modella per un fotografo dedicato al fetish. Con lui scopre l’esistenza di un mondo sconosciuto, quello SM.
Si appassiona e trova naturale il suo ruolo di Dominatrice.
Intorno al 1960 dall’Olanda si sposta negli Usa con il suo bagaglio di fruste, vestiti, strumenti. La sua “House of Pain” diviene la meta preferita di tutti i masochisti e feticisti.
Collabora a riviste, film ecc. Qui è impossibile riassumere in poche righe la sua lunga e intensa attività

 

Nota 2
Tuppy Owens
Molto carina, terapista, infaticabile motore di informazione e formazione sessuale con una infinità di pubblicazioni ed iniziative.
Tra le tante va ricordato il suo “Sex Maniac’s Diary” che fu un vademecum edito dal 1972 al 1995 e periodicità annuale per sapere tutto sui locali e pubblicazioni nel campo del sesso alternativo.

 

Nota 3
Club Hellfire (N Y)
Assieme al The Wault era uno dei club SM storici di NewYork.  Posti divenuti negli anni brutti come frequentazioni e atmosfere.

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