-Sdraiati-
Francesca obbedisce e si sdraia.
L’inquietitudine che prova nel seguire i suoi ordini si manifesta sulla sua pelle.
La seta le accarezza la schiena nuda e stranamente la riscalda,
-Alzati di nuovo e sdraiati. Più sensuale questa volta-
Francesca si alza.
È stanca di questo gioco.
Gesti di ogni giorno ripetuti ancora e ancora centinaia di volte fino a raggiungere quella che lui considera la perfezione.
Lo odia per questo.
Non si era mai sentita così inadeguata come lui riesce a farla sentire.
Non aveva mai visto tutte le imperfezioni che si celavano in lei fino a che lui non aveva iniziato a correggerle.
-Francesca, sei goffa. Rialzati e sdraiati di nuovo-
Continua da ore questo suo giudicarla.
Ha le gambe stanche Francesca ma vuole imparare.
Soddisfarlo è divenuto l’unico modo di dimostrargli l’amore di cui ha bisogno e che lo tiene in vita.
Lei avverte il suo dolore quando si accorge di una sua mancanza.
È dolore vero che lo rende infinitamente triste.
Lei lo vuole felice.
Dopo averlo conosciuto è la sola cosa che conti per lei.
Iniziò col modificarle il corpo.
-Sdraiati-
Francesca obbedisce e si sdraia.
L’inquietitudine che prova nel seguire i suoi ordini si manifesta sulla sua pelle.
La seta le accarezza la schiena nuda e stranamente la riscalda,
-Alzati di nuovo e sdraiati. Più sensuale questa volta-
Francesca si alza.
È stanca di questo gioco.
Gesti di ogni giorno ripetuti ancora e ancora centinaia di volte fino a raggiungere quella che lui considera la perfezione.
Lo odia per questo.
Non si era mai sentita così inadeguata come lui riesce a farla sentire.
Non aveva mai visto tutte le imperfezioni che si celavano in lei fino a che lui non aveva iniziato a correggerle.
-Francesca, sei goffa. Rialzati e sdraiati di nuovo-
Continua da ore questo suo giudicarla.
Ha le gambe stanche Francesca ma vuole imparare.
Soddisfarlo è divenuto l’unico modo di dimostrargli l’amore di cui ha bisogno e che lo tiene in vita.
Lei avverte il suo dolore quando si accorge di una sua mancanza.
È dolore vero che lo rende infinitamente triste.
Lei lo vuole felice.
Dopo averlo conosciuto è la sola cosa che conti per lei.
Iniziò col modificarle il corpo.
Già magra, per compiacerlo Francesca ha rinunciato quasi del tutto al cibo.
Le costole in evidenza l’hanno resa ai suoi occhi più bella, la spina dorsale, un lungo concentrato di sensazioni da svelare con le dita.
Ha tagliato i capelli per compiacerlo.
Scoprendo il cranio.
Così lui baciandole la testa le trasmette meglio le sensazioni di piacere che vuole donarle.
Unghie lunghissime, perché a lui piace sentirle lungo la schiena quando lei gode della sua voglia.
Occhiaie sul volto, perché lui vuole che lei la notte non dorma e che trascriva per lui con la penna le pagine dei libri più belli che lei ha letto. Piccoli sacrfici che la fanno soffrire e che le regalano gioia.
Piccoli sacrifici di cui lei sente il bisogno come se fossero la risposta ai suoi desideri.
Non usa più il trucco Francesca se non per i seni e le labbra del sesso.
Perché Francesca deve essere pronta e bellissima dentro.
Dove nessuno può vederla.
La sua femminilità deve stare nei suoi gesti.
A volte vorrebbe piangere.
A volte lo sconforto la coglie.
Non si sente adeguata.
Non è all’altezza di renderlo felice.
Ma lui inflessibile non demorde e le insegna.
Con dolcezza le impartisce le lezioni che la renderanno finalmente la donna dei desideri dell’unica persona al mondo di cui le importi qualcosa. Ha imparato di nuovo a mangiare Francesca.
E a sedersi.
Usa le posate per tutto.
E le usa solo con la mano sinistra.
Perché una donna che si rispetti è sacrificio che si esterna in ogni gesto, anche il più inutile.
Tra la gente si siede alzando delicatamente la gonna e stringendo le natiche.
Quando è con lui, siede sui talloni.
Non indossa mai scarpe in casa, perché una donna è anche schiava e una schiava cammina a piedi nudi.
Tra la gente indossa solo tacchi altissimi che la fanno camminare sulle punte dei piedi.
Perché una donna deve essere aggraziata come una ballerina e il sangue che le cola lungo le dita sacrificate è solo un segno di riconoscenza per le cure del suo uomo.
Lava i denti 5 volte al giorno, senza gargarismi.
Nuda davanti allo specchio con una mano fa forza sul bordo del lavandino nero e si issa in modo da stare tesa anche quando si lava il volto.
Poi ogni giorno si mette a 4 zampe nella vasca.
E in quel modo si lava l’intimità.
Con tre dita si lava all’inteno del sesso.
Insaponandosi lentamente e pulendo in profondità.
Con due dita si lava dietro, penetrandosi e insaponandosi allo stesso modo.
Con la pietra pomice leviga e rende morbidi i piedi che adorna con lo smalto.
Ogni giorno un colore diverso.
Ogni fine settimana un ricamo leggero e complesso diverso da unghia ad unghia, che di solito fa di notte in modo da poterlo esibire la mattina, quano lui ha appena aperto gli occhi.
Un bel tatuaggio dona grazia alle sue caviglie sottili.
Il suo primo gesto d’amore: un arabesco che come un bracciale le veste i piedi.
I segni delle frustate che le impreziosiscono i glutei, li lenisce con le creme che lui le ha regalato.
Che rendono più delicata la pelle e meno facile il cicatrizzarsi dei tagli. Perché sulla sua pelle scura deve risaltare sempre il rosso del sangue.
-Alzati ancora e sdraiati-
Obbedisce Francesca, perché ne ha voglia e perché sa di avvicinarsi ogni giorno di più ad un ideale cui ha iniziato ad anelare insieme a lui.
Ogni sacrficio la rende libera.
Ogni mancanza la rende più bella.
E la sua bellezza adesso non ha paragoni.
le donne sono anche delle persone, ma questo per me è levare la libertà di una persona è renderla solo ogetto.
cosi’ non mi piace.
scritto bene ma il contenuto mi lascia perplesso, va al dilà di ciò che io vedo come limite e si potrebbe parlare di plagio. O sbaglio? mi piacerebbe avere una risposta dall’autore
Giovanni
Si tratta di un racconto che estremizza con le parole il rapporto di dipendenza che si instaura tra padrone e schiava. Sono cosciente che alcuni pensieri in esso contenuti siano davvero, come dire, troppo forti: la magrezza e l’insonnia imposta ecc… Ma è una costante di tutti i miei racconti: la perfezione del concetto di obbedienza. Ho un altro blog, in cui pubblico questi scritti e devo dire che i complimenti, se ce ne sono, e le mail di proposte mi arrivano solo da donne, che vengono attratte dalle tematiche (mi ripeto) estreme che tratto. Questo perchè è l’ideale irraggiungibile e impraticabile ad attrarre, non la scontatezza e la banalità di ciò che in realtà si può effettivamente realizzare. In fondo cos’è la scrittura se non un modo per rendere vive sensazioni e visioni che altrimenti rimarrebbero relegate nella sfera del pensiero? (e qua mi sa che sono un pò filosofico!) Grazie dei commenti!
sicuramente piacevole, stuzzicante e finalmente originale il racconto..complimenti 🙂 ovviamente e’ un racconto..non possiamo sempre star li ad etichettare , senno’ che ci stiamo a fare nella gabbia se vogliamo limiti alla prigionia? 😉
la cosa bella delle parole in questo ‘campo’ e’ proprio nel poter spingersi senza limiti con pratiche a volte difficilmente realizzabili (in teoria ;P)
Non si tratta certo di racconti da leggere in classe agli alunni, non e’ educazione civica..e’ bdsm…..e molto altro 🙂
..parlare di plagio..sarebbe come dire che il marito che riempie di parolacce la moglie nell’intimita’ per aumentare l’eccitazione andrebbe denunciato per ingiuria, se non giochiamo con le parole ..con cosa ? :))
molto bello….potresti scrivere il blog dove vi sono gli altri racconti….?son interessata.
grazie.