Del travaglio che ha portato me stessa ad ammettere di essere una slave, almeno nei confronti di una determinata persona, ho già scritto.
E’ stato un percorso difficile, tormentato, un percorso che mi ha portato a scoprire una parte di me: quella che, in maniera riluttante, ha dovuto ammettere che c’era qualcuno innanzi al quale deporre le armi e riconoscergli il potere ed il controllo. Quel potere e quel controllo che ero sempre io ad avere nei miei rapporti umani e che aveva portato molte persone che avevano dei problemi, a considerare me come un punto di riferimento.
Per la prima volta mi sono dovuta arrendere ad un altro essere umano. Di che lacrime grondi e di che sangue l’accettazione, il percorso fatto per raggiungerla, ho già parlato. Ma con mia grande sorpresa, dopo il travaglio, dopo il tempo passato a far cicatrizzare le ferite,e’ subentrata una sorta di pax animi. E’ una pax animi diversa dall’atarassia nella quale, per varie ragioni, mi trovavo a vivere. E’ una pace che da’ speranza ed entusiasmo per il futuro.
Non so se il futuro ci porterà a compiere ciò che stavamo iniziando e credo che dentro di te non lo sappia neanche tu. Sai bene che la decisione spetta a te: hai tu il potere e ne sei consapevole, hai tu il potere e lo eserciti. Riguardo a me non ho più paura che una persona eserciti il controllo su di me, non ho più paura di abbandonare la mia esistenza a te, perchè mi fido di te, perchè so che non potrai nè vorrai mai ottenebrare il mio senso critico o fare qualcosa che danneggi me stessa.
Tuttavia se il nostro percorso, come sembra, non dovesse riprendere mai più adesso sono pronta ad accettarlo con la massima serenità e tranquillità.
In tal caso dubito che il mio cammino nel bdsm continuerà e se non dovesse continuare, non avrò rimpianti.
A meno che, ed è impresa difficile, non conosca una persona che mi porti a vivere il bdsm come tu mi hai insegnato a fare: come un percorrere territori inesplorati della propria personalità, zone a volte oscure che tu mi hai insegnato a non aver paura di illuminare, come un superare i propri limiti, come un ricercare un significato più profondo a pratiche quali l’essere legati o a pratiche più dure.
Una persona insomma, d’avanti alla quale, un tipico gesto del bdsm come inginocchiarsi, non sarà conseguenza di un ordine né un atto di sottomissione o di umiliazione, bensì un irrefrenabile impulso, nato da me stessa, al quale non potrò fare a meno di obbedire.
è sempre un piacere leggerti. Spero continuerai a farlo e sempre più spesso.
la decisione spetta a te.
se cercare o rinunciare.
se cerchi forse proverai ancora sensazioni che ti stimolano.
se rinunci avrai un bellissimo ricordo.
solo tu hai il potere di decidere.
camminando si incontrano splendidi laghi e torrenti,
li possiamo guardare e ricordarli o ci possiamo fare il bagno dentro, vivendoli.
sta a noi decidere.
Truciolo
Grazie a voi ancora.Scrivero’ ogni qual volta avro’ qualcosa da raccontare.Queste vicende hanno un inizio,un’acme ed una fine.Diciamo che siamo nella fase discendente della parabola e penso lo si capisse dai toni piu’ smorzati rispetto agli altri miei scritti.Quello che rimane è una vicenda che ha toccato le mie corde emotive,immobili da tempo immemorabile.
Spero che il futuro sia denso di eventi inaspettati.Sono questi infatti,piu’ di quelli che noi stessi cerchiamo di provocare affannosamente,a coglierci di sorpresa,a stupirci ed a lasciare un segno piu’ profondo.Un futuro che attualmente non riesco ad immaginare ma che sicuramente vivro’ lasciando le porte aperte.
sempre se decidi di lasciarle aperte le porte.
camminando non sai mai quello che c’è dietro l’angolo.
si possono fare sorprendenti incontri.
buon viaggio
Citando Giorgio ,al quale devo rispondere ad una sua mail da tempo immemorabile e per questo gli chiedo scusa,”out of the black,into the blue” (beh!la frase non e’ proprio sua,comunque…).
Accolgo l’augurio dei sorprendenti incontri!
Non intendevo appropriarmi di parole di Neil Young, che mi piace e che vedo conosci. ( Se per questo un suo LP si chiamava Rust never sleeps, o sbaglio?). Ma poi si cerca forse anche poesia? e i pensieri, die Gedanken sind frei, sono liberi? Credo di sì, sempre e comunque, e sottomettere vuol dire anche capire e rispettare.
Comunque dare una attenzione che non deve mai venir meno.
Il punto di partenza per una ricerca e’ sapere cosa si ricerca e,kantianamente parlando,condurre la propria ricerca con un metodo tale che le risposte che ci giungono siano quelle che cerchiamo.Io attualmente non so ne’ cosa cercare e di conseguenza neanche il modo per ottenerlo.
E,probabilmente,cio’ indica che e’ il tempo di stare alla finestra a guardare,ma sempre,come dice il nostro amato Neil Young “out of the black ,into the blue”…(ma forse era il contrario?),ma sempre….mit frei Gedanken.Saluti
Sono capitata qui navigando svogliatamente in una giornata un po’ moscetta… mi dispiace leggere di “fasi discendenti”, ma è bello vedere comunque con quanta serena lucidità riesci a parlare di certe cose, nonostante tutto. ammirevole. baci
Se ripassi di qui vorrei che esprimessi il perche’ ti dispiace leggere di “fasi discendenti”.Ciao.