Trovo queste vecchie foto che ho raccolto nel tempo, delle vere perle per quello che riescono a trasmettere. Almeno a me.
Giallo del tempo, altri modi di vestirsi e di svestirsi, altri mobili, altri arredi, altre forme di corpi femminili, altre pettinature, altre macchine fotografiche. A questo punto verrebbe da scrivere: “ma stesso modo di sculacciare”.
Un giornalista scriverebbe così. Ed invece io dico che anche il modo di sculacciare è cambiato.
Ruspante illo tempore e molto più standard oggi con posizioni classiche come quelle sulle ginocchia oppure in piedi ma china sui braccioli di una sedia oppure distesa sul letto con cuscino sotto il ventre oppure in piedi con il ventre e busto appoggiato sul tavolo; e poche altre.
Tutto cambia. Tutto si raffina con il tempo acquistando elementi qualitativi in più ma perdendo genuinità.
Cosa è meglio??
La funzione dei commenti per fortuna ora funziona e immagino che non mancheranno opinioni in merito a cosa ognuno preferisce.
io non ho dubbi, quante volte penso che mi sarebbe piaciuto vivere un paio di secoli orsono, diciamo in Inghilterra dove la sculacciata o la fustigazione erano cose di ordinaria amministrazione. Sculacciate e fustigazioni reali perchè certe mancanze erano sanzionate in quel modo e nessuno obiettava.
Le foto sono bellissime e indicative circa il costume di allora. Molto istruttive, in tutti i sensi, quelle che vedono le studentesse in procinto di subire la punizione. Qui mi allaccio a quanto dice Marco e sono convinta che le sculacciate e la fustigazione, un tempo (neanche tanto lontano) in voga soprattutto in Inghilterra, servissero eccome alla crescita di una gioventù meglio educata e più consapevole. Io stessa devo dire che, grazie al mio dom. e alle sue punizioni corporali, sono migliorata da 14 anni in qua, da quando cioè sto con lui. L’efficacia delle punizioni corporali è indubbia. A costo di passare per retrograda, ma penso sarebbe bene reintrodurre questa usanza.
Neanche io, come Marco, ho dubbi. Anche a me sarebbe piaciuto nascere molto prima e poter correggere, da insegnante qual ero, le mie allieve con le sculacciate e le frustate. Io appartengo a quelle generazioe che le ha prese (le frustate a casa, a scuola solo sberle o bacchettate sulle mani) e non le ha potute dare perchè, una volta in cattedra, non si poteva più. Un peccato per le mie allieve, perchè senza gli efficaci metodi di correzione in uso quando eravamo noi dalla loro parte non si sono potute formare bene come le ragazze e i ragazzi della mia generazione.
La penso anch’io come Marco. Sono una convinta assertrice della bontà delle punizioni corporali, per me il metodo migliore di correzione che esista. Io appartengo a quella generazione che a scuola prendeva sberle e bacchettate sulle mani, e a casa veniva punita con sculacciate o colpi sulle chiappe dati con battipanni o cinghie. Una generazione che è cresciuta nel rispetto dei ruoli e con un bagaglio di buona educazione grazie al modo in cui venivano puniti gli sbagli. Poi una volta adulti…. Io mi sono ritrovata in cattedra e certi metodi non si potevano più usare. Allora veramente spesso mi sono trovata a pensare che sarebbe stato meglio se fossi nata molto prima, quando erano lecite punizioni corporali ancora più incisive di quelle subite dalla mia generazione. Una volta in cattedra, avrei aiutato la società a crescere ragazzi e ragazze molto meglio e col pieno sostegno delle famiglie oltre che della società. Le bellissime foto qui sopra esposte sono bellissime, quelle riguardanti studentesse in attesa o durante il castigo indicative di un’epoca a mio avviso migliore. Magari io fossi stata una di quelle precettrici…. Magari avessi potuto utilizzare quei metodi per punire chi lo meritava…..
Che splendide foto e che splendidi castighi si sono abbattuti su quella chiappe!
Dissento totalmente e anzi trovo criminale e perseguibile questa mentalità.
Una cosa è un adulto che CONSENZIENTEMENTE si sottopone a disciplina corporale, un’altra uno studente OBBLIGATO a subirla.
Qualcuno che scrive queste fesserie picchia i figli “perché se lo meritano”?
Vedo che anche qui, come ovunque, l’idiozia è sempre in agguato.
EducatoreSevero