Quando si parla di feste BDSM, i primi mesi dell’anno sono tradizionalmente fra i più intensi per quantità di partecipanti, entusiasmo ed energia nei giochi. Il Sadistique di gennaio ha confermato la regola: nonostante una certa parte delle persone sia arrivata un po’ in ritardo, a metà pomeriggio il Nautilus era ben pieno e soprattutto
denso di gioco.
Questa domenica il dungeon – che al Sadistique rimane normalmente chiuso per favorire la socializzazione dei partecipanti senza che si disperdano troppo negli ambienti del Nautilus – ad un certo punto è stato aperto. In questo modo tutti hanno potuto disporre di quello spazio fisico che i giochi BDSM di solito richiedono. E senza che qualche Mistress o Master rischiasse di prendersi qualche colpo di frusta di altro Master o Mistress impegnati in analogo duro lavoro – ahimé – di una fustigazione di schiava o schiavo.
E cosa succede quando tanti appassionati di BDSM si ritrovano tutti insieme nello stesso spazio? Beh, succede molto, moltissimo. Ma le foto qui attorno mostrano solo una minima parte di ciò che si è visto, perché come sempre la privacy di chi partecipa al Sadistique è sacra, e a essere fotografate sono solo le persone che lo richiedono specificamente. Tutto il resto va visto di persona!
So che in tanti si pongono la domanda se davvero vale la pena di rinunciare a una domenica di relax in pantofole, cercarsi un dresscode e “viaggiare fin là.?”
Le feste BDSM non sono un obbligo, ma solo una opportunità in più di divertirsi e di farlo anche in modo diverso da come lo si fa solitamente tra le mura di casa o del proprio posto privato di gioco.
In ogni caso una possibile risposta al quesito se valga la pena “viaggiare fin là” viene fuori dai sorrisi e gli occhi felici di tante coppie, Mistress e schiave che dopo aver superato gli stessi mille dubbi hanno provato un pomeriggio di Sadistique e ci tornano ogni volta che possono.
Lo stesso vale però anche per quegli schiavi che hanno capito i vantaggi di impegnarsi un po’ per superare la selezione all’ingresso (niente di difficile: bastano un buon dresscode e la voglia di mettersi in gioco veramente.). Alla festa di gennaio per esempio c’è stato chi è arrivato perfino dal Liechtenstein per trovare la sua nuova Padrona. e grazie alla propria gentilezza, educazione e disponibilità si è ritrovato addirittura con l’imbarazzo della scelta.
Questo è il Sadistique. Oggi e di certo anche prossimamente.
Mamma che sfacchinata!! 🙂 Dopo il disbrigo della parte burocratica all’ingresso, quindi diciamo indicativamente dalle 16.00, fino alle 20.00 (e se non ci fossero state le luci accese e la musica a segnare la fine del pomeriggio, probabilmente anche oltre…), non mi sono mai fermato, se non per bere un bicchiere d’acqua. E tutta questa fatica, questo essere indaffarato, per vedere la mia piccola slave che, mentre riceve una sonora lezione di cane sulle natiche… sorseggia con grazia e non-chalance un bicchiere di aranciata!! Hihihi… Divertentissimo, in effetti è l’immagine di come viviamo il SM: facciamo quello che ci piace, come ci piace e ce la godiamo un mondo. E se capita ce la ridiamo pure, con buona pace di chi pensa/predica che il SM debba essere gotico/scuro/sepolcrale. Una volta rispettati gli altri ed i loro gusti/modalità/pratiche, ed una volta avuto il reciproco rispetto per noi e per i nostri gusti/modalità/pratiche, ce la giochiamo a modo nostro! Impagabili i momenti in cui, mentre io mi fermo, con una spalla od un avambraccio doloranti per i numerosi colpi portati con decisione, diciamo anche con forza, lei solleva il visino estasiato e mormora, con gli occhi socchiusi: “…bello…”.:-)
Grazie a chi rende tutto questo possibile!
Un saluto. F, MC